Storia della Chiesa negra

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Titolo originale:

The History of the Negro Church

Contenuto del libro:

Una delle cause della scoperta dell'America fu la traduzione in azione del desiderio degli zelanti europei di estendere la religione cattolica in altre zone. Si dice che Colombo fosse decisamente missionario e che ritenesse di non poter dare un contributo più significativo alla Chiesa se non quello di aprire nuovi campi all'impegno cristiano. Il suo successo finale nell'assicurarsi l'equipaggiamento adeguato all'avventura in alto mare fu in qualche misura determinato dai motivi cristiani che spinsero i sovrani di Spagna a finanziare la spedizione perché poteva offrire un'opportunità per promuovere la causa di Cristo. Alcuni dei francesi che si recarono nel nuovo mondo per stabilire le loro rivendicazioni attraverso ulteriori scoperte ed esplorazioni, inoltre, erano mossi da motivazioni simili o accolsero con favore la collaborazione di seri lavoratori così interessati.

I primi a fare proseliti con i missionari spagnoli e francesi furono gli indiani. Non si pensava in particolare al negro. Può sembrare un po' strano pensare a persone che devono essere convertite alla fede nella possibilità di salvezza del negro, ma tra i coloni c'erano migliaia di persone che non avevano mai considerato il negro come appartenente alla sfera del cristianesimo. I negri erano stati generalmente designati come infedeli; ma, nella stima dei loro sedicenti superiori, non erano considerati i più desiderabili di questa classe presumibilmente schierata contro il cristianesimo. Erano pochi i cristiani che non speravano nella conversione finale di quegli infedeli che si avvicinavano al tipo caucasico, ma quasi nessuno desiderava fare uno sforzo di proselitismo nei confronti dei negri.

Quando, tuttavia, la parte di questo elemento latino interessata principalmente allo sfruttamento dell'emisfero occidentale non riuscì a trovare negli Indiani la manodopera sostanziale necessaria alle proprie imprese e, su suggerimento di uomini come las Casas, importò negri a questo scopo, i missionari si trovarono di fronte alla questione se questo nuovo tipo di pagani dovesse ricevere la stessa considerazione riservata agli Indiani. A causa della legge non scritta secondo cui un cristiano non può essere tenuto come schiavo, la classe sfruttatrice si opponeva a questo tipo di proselitismo; infatti, se gli schiavi fossero stati liberati dopo la conversione, i loro piani di sviluppo sarebbero falliti per la mancanza di una manodopera soggetta ai loro ordini di schiavi. I sovrani europei, un tempo inclini ad adottare una sorta di politica umanitaria nei confronti dei negri, in un primo momento si opposero alla loro importazione nel nuovo mondo; e quando, sotto la pressione degli interessi dei vari Paesi, cedettero su questo punto, fu stabilito che tali schiavi avrebbero dovuto prima abbracciare il cristianesimo. In seguito, quando furono necessarie ulteriori concessioni ai capitalisti, i decreti reali di Spagna e Francia stabilirono che gli africani ridotti in schiavitù in America dovessero semplicemente essere indottrinati per tempo ai principi della religione cristiana.