Sotto la tazza blu

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Titolo originale:

Under Blue Cup

Contenuto del libro:

Un viaggio personale conduce un celebre critico alla scoperta dei "cavalieri del medium", artisti contemporanei che combattono l'insensatezza estetica della condizione post-mediale.

In Under Blue Cup, Rosalind Krauss esplora la relazione tra i mezzi estetici e la memoria - la sua stessa memoria è stata messa a dura prova dalla rottura di un aneurisma che ha temporaneamente cancellato gran parte della sua memoria a breve termine. (Il titolo, Under Blue Cup, deriva dalla legenda di una flash card che usava come strumento mnemonico durante la terapia cognitiva). ) Krauss enfatizza il medium come forma di ricordo; gli artisti contemporanei, in quella che lei definisce la condizione di "post-medium", rifiutano questa impalcatura. Krauss spiega l'emergere storico della condizione post-mediale e descrive le alternative alla sua insignificanza estetica, esaminando le opere dei "cavalieri del medium" - artisti contemporanei che prolungano la vita del medium specifico.

Questi artisti - tra cui Ed Ruscha, William Kentridge, Sophie Calle, Harun Farocki, Christian Marclay e James Coleman - reinseriscono le regole ricorsive di un medium modernista inventando quelli che Krauss definisce nuovi supporti tecnici, combattendo l'insensatezza estetica della condizione post-mediale. Il "supporto tecnico" è un terreno sottostante alla pratica estetica che sostiene l'opera d'arte come la tela sostiene la pittura a olio. Il supporto tecnico per Ruscha, affascinato dalle stazioni di servizio e dai parcheggi, è l'automobile; per Kentridge, il film d'animazione; per Calle, il fotogiornalismo; per Coleman, una modifica di PowerPoint; per Marclay, il suono sincrono. Il loro lavoro, sostiene Krauss, recupera più di un secolo di pratiche moderniste.

Il lavoro della condizione post-mediale - l'arte concettuale, l'installazione e l'estetica relazionale - avanza l'idea che il "cubo bianco" del museo o della galleria sia finito. Krauss sostiene che il supporto tecnico prolunga la vita del cubo bianco, restituendo autonomia e specificità all'opera d'arte.