Sentire i nostri sentimenti: Cosa pensano i filosofi e cosa sa la gente

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Sentire i nostri sentimenti: Cosa pensano i filosofi e cosa sa la gente (Eva Brann)

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Titolo originale:

Feeling Our Feelings: What Philosophers Think and People Know

Contenuto del libro:

Una ricchezza abbagliante di riflessioni stimolanti e di saggi approfondimenti. Leggere Sentire i nostri sentimenti significa rivivere i propri primi momenti di risveglio intellettuale, con tutti i vantaggi dell'età e dell'esperienza. Eva Brann si dimostra una guida molto ferma e illuminante in un'indagine sul rapporto tra vita e pensiero che pochi hanno perseguito in modo così approfondito. --Susan Shell, Dipartimento di Scienze Politiche del Boston College.

In Sentire i nostri sentimenti, Eva Brann considera ciò che i grandi filosofi hanno pensato e scritto sulle passioni e sui sentimenti. L'autrice esamina i lavori di Platone, Aristotele, gli Stoici, l'Aquinate, Cartesio, Spinoza, Adam Smith, Hume, Kierkegaard e Heidegger, e include anche un capitolo sugli studi contemporanei sul cervello. Sentire i nostri sentimenti offre uno sguardo completo su questo argomento pervasivo e sfuggente.

Sentire i nostri sentimenti" deriva dalle parole che un bambino di nome Zeke mi disse circa trent'anni fa, quando aveva quattro anni. Lo stavo facendo dondolare in un parco di Cambridge, nel Massachusetts, e non lo facevo bene. Mi ha detto: "Dondolami più in alto", "Voglio sentire i miei sentimenti". La frase mi è rimasta impressa.

Si potrebbe dire che si è incancrenita nella mia mente.

Questo ha suscitato domande: Perché tutti noi vogliamo sentire i nostri sentimenti, tanto che si pensa che le persone che non sono in contatto con essi abbiano bisogno di una terapia? Quale sensazione induceva lo sballo? Era un'esaltazione del corpo o un'esaltazione dell'anima? Quando voleva provare i suoi sentimenti, c'era una differenza tra il sentimento generale, la semplice coscienza di essere colpiti, e i suoi sentimenti particolari, gli affetti distinguibili? --Come, quando si canta una canzone, c'è una differenza tra il canto fatto e la canzone cantata... O forse sì? --Eva Brann, dalla sua Prefazione.

Eva Brann è membro del corpo docente del St. John's College di Annapolis, nel Maryland, dove insegna da cinquant'anni. Ha conseguito un master in lettere classiche e un dottorato in archeologia presso l'Università di Yale. Nel 2005 ha ricevuto la National Humanities Medal.

Altre informazioni sul libro:

ISBN:9781589880467
Autore:
Editore:
Rilegatura:Copertina morbida
Anno di pubblicazione:2008
Numero di pagine:530

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Ultima modifica: 2024.11.08 20:28 (GMT)