Russi bianchi, pericolo rosso: Storia dell'immigrazione in Australia durante la guerra fredda

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Titolo originale:

White Russians, Red Peril: A Cold War History of Migration to Australia

Contenuto del libro:

Più di 20.000 persone di etnia russa sono emigrate in Australia dopo la Seconda Guerra Mondiale, eppure sappiamo molto poco delle loro esperienze. Alcuni arrivarono attraverso la Cina, altri dai campi profughi in Europa.

Molti preferirono mantenere un basso profilo in Australia e alcuni cercarono di “passare” per polacchi, ucraini occidentali o jugoslavi. Avevano buone ragioni per farlo: per l'Unione Sovietica, il reinsediamento dei russi da parte dell'Australia equivaleva a un furto dei suoi cittadini, e furono impiegati agenti sotto copertura per convincerli a rimpatriare. L'Australia guardava ai nuovi arrivati con diffidenza, anche se cercava di aumentare la sua popolazione aprendo le porte ad altri immigrati.

Facendo ampio uso di archivi in lingua russa recentemente scoperti e attingendo a una vita di studi sulla storia e la politica sovietica, la pluripremiata autrice Sheila Fitzpatrick esamina i primi anni di una comunità russo-australiana eterogenea e disunita e il modo in cui le agenzie di intelligence australiane e sovietiche cercarono di rintracciarla e influenzarla. Mentre i russi “bianchi” anticomunisti sognavano una guerra di liberazione per rovesciare il regime sovietico, una minoranza dissidente ne ammirava i risultati e pensava di tornare a casa.