Roundhouse: Joe Berke e il congresso del 1967 sulla dialettica della liberazione

Titolo originale:

Roundhouse: Joe Berke and the 1967 Congress on the Dialectics of Liberation

Contenuto del libro:

L'"estate dell'amore" del 1967 portò a Londra ogni sorta di persone ed eventi insoliti, ma forse niente di così straordinario come il Congresso sulla dialettica della liberazione. Il congresso, organizzato dall'"anti-psichiatra" americano Joe Berke, con l'aiuto di Leon Redler, R. D. Laing, David Cooper e una schiera di studenti, ex-studenti, "pazienti" psichiatrici e segretari, si svolse alla Roundhouse di Chalk Farm Road nell'arco di due settimane nel mese di luglio e fu concepito per "demistificare la violenza umana in tutte le sue forme, i sistemi sociali da cui emana e per esplorare nuove forme di azione".

Ma questo riassunto scarno dello scopo del congresso, per quanto accurato, difficilmente rende giustizia ai suoi risultati immediati o al suo significato a lungo termine. Tra i molti oratori famosi di allora: Allen Ginsberg, Herbert Marcuse, Paul Goodman, Stokely Carmichael, Gregory Bateson, C. L. R. James, Julian Beck, Emmett Grogan, Thich Nhat Hanh, Paul Sweezy, John Gerassi e Lucien Goldmann, c'erano molte persone più giovani che arrivarono con le loro idee e che a loro volta intrapresero carriere illustri e influenti nel campo artistico, politico e accademico. Una di queste è l'artista americana Carolee Schneemann, che ha ideato un happening che è stato eseguito l'ultimo giorno del congresso. Un'altra è stata la psicoanalista e femminista britannica Juliet Mitchell. Una terza è stata la femminista americana Angela Davis.

Questo libro, che è in parte una biografia di Joe Berke, ripercorre il Congresso dalle sue origini negli Stati Uniti fino alla sua principale emanazione, l'Anti-Università di Londra, e si conclude con alcune brevi riflessioni sulla rilevanza del congresso per l'odierna politica "rivoluzionaria" basata sull'identità.