Romanzi al tempo della scrittura democratica: L'esempio americano

Titolo originale:

Novels in the Time of Democratic Writing: The American Example

Contenuto del libro:

Nei trent'anni successivi alla ratifica della Costituzione degli Stati Uniti, i primi romanzieri americani portarono avanti una discussione con le loro controparti britanniche che contrapponeva la democrazia diretta al liberalismo rappresentativo.

Scrittori come Hannah Foster, Isaac Mitchell, Royall Tyler, Leonore Sansay e Charles Brockden Brown svilupparono una serie di tropi formali che si contrapponevano, mossa dopo mossa, ai gesti e alle convenzioni con cui Samuel Richardson, Jane Austen e altri avevano creato i loro mondi chiusi di sé, proprietà privata e società rispettabile. Il risultato è stato un romanzo tipicamente americano che ha generato un sistema di relazioni sociali che assomiglia alla rete distribuita di oggi.

Tale rete operava in contrasto con i protocolli formali che in seguito hanno contraddistinto la grande tradizione del romanzo americano. In Novels in the Time of Democratic Writing, Nancy Armstrong e Leonard Tennenhouse mostrano come questi primi romanzi statunitensi abbiano sviluppato percorsi multipli per collegare un campo di personaggi estremamente eterogeneo, ridefinendo la proprietà privata come fondamentalmente antisociale e affidando ai loro protagonisti il compito di disperdere quella proprietà - i suoi beni e le sue persone - attraverso il campo dei personaggi. Le popolazioni così riorganizzate si dimostrarono improvvisamente capaci di pensare e agire come un unico soggetto.

Nonostante il diverso carattere locale del loro soggetto e della loro comunità di lettori, i primi romanzi statunitensi hanno presentato questo argomento in uno stile vernacolare aperto e disponibile a tutti. Sebbene differisca nettamente dallo stile che attribuiamo agli autori letterari, sostengono Armstrong e Tennenhouse, questa scrittura democratica sopravvive nei romanzi di Cooper, Hawthorne, Melville e James.