Punteggio:
Il libro fornisce preziose indicazioni sull'interconnessione storica degli eventi del 150-140 a.C., concentrandosi in particolare sul declino dell'Impero seleucide e sull'ascesa di Roma e della Partia. Sebbene l'autore dimostri una lodevole comprensione dell'argomento, la scrittura è inficiata da scelte discutibili, tra cui giudizi morali moderni applicati ad azioni antiche, un uso incoerente dei nomi geografici e una struttura narrativa un po' frammentaria.
Vantaggi:Offre preziose connessioni storiche tra gli eventi del periodo, fornisce dettagli interessanti su un'area della storia meno frequentemente trattata e presenta un approccio unico all'analisi di eventi simultanei tra regioni diverse. L'autore dimostra una solida padronanza della materia.
Svantaggi:Le critiche includono l'applicazione di standard morali moderni alle azioni storiche, l'uso incoerente di nomi antichi e moderni senza sufficienti chiarimenti, la mancanza di coerenza cronologica nella narrazione e le insufficienti spiegazioni di fondo per eventi e personaggi specifici. A volte la scrittura sembra una raccolta di vignette piuttosto che una narrazione coesa.
(basato su 5 recensioni dei lettori)
Rome, Parthia & India: The Violent Emergence of a New World Order 150-140 BC
Tra il 152 e il 138 a.C. una serie di guerre dall'Africa all'India produsse una situazione geopolitica radicalmente nuova. Nel 150 Roma era confinata nel Mediterraneo occidentale e lo Stato più grande era l'Impero seleucide. Nel 140 Roma si era estesa ai confini dell'Asia Minore e l'Impero seleucide era confinato in Siria. La nuova grande potenza del Medio Oriente era la Partia, che si estendeva da Babilonia a Baktria. Queste due si spartirono il mondo occidentale fino alle conquiste arabe del VII secolo d.C.. Queste guerre sono state generalmente trattate separatamente, ma erano collegate. La crisi iniziò in Siria con l'arrivo del pretendente Alessandro Balas.
Il suo esempio fu imitato da Andriskos in Macedonia, già al servizio dei Seleucidi.
La reazione di Roma alla sfida in Macedonia, Grecia e Africa produsse conquiste e distruzioni. La preoccupazione dei re seleucidi di mantenere il proprio trono permise a Mitradate I di Partia di conquistare l'Iran e la Babilonia, mentre in Giudea un'insurrezione ebbe un parziale successo. Mitradate riuscì a conquistare in parte perché l'altro suo nemico, Baktria, era preoccupato dalle invasioni dei nomadi che portarono alla distruzione di Ai Khanum. Una delle ragioni del successo dei nomadi a Baktria fu il travaso di forze greche in India, dove proprio in questi anni una grande spedizione conquistò e saccheggiò in breve tempo l'antica capitale imperiale indiana di Pataliputra. Nel processo, le grandi città di Cartagine, Corinto, Ai Khanum e Pataliputra furono distrutte, mentre Antiochia e Seleukeia sul Tigri furono ampiamente danneggiate. La lucida narrazione di John Grainger mostra come questi eventi sismici, che si estendono dall'India al Mediterraneo occidentale, siano stati interconnessi per ridisegnare il mondo antico.
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Ultima modifica: 2024.11.08 20:28 (GMT)