Robert Hart: il primo colono di lingua inglese in Sudafrica

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Titolo originale:

Robert Hart: The First English-Speaking Settler in South Africa

Contenuto del libro:

Il soldato Robert Hart, appena diciottenne, con il kilt verde e nero degli Argyllshire Highlanders, guardava con stupore l'orizzonte selvaggio di montagne fantastiche nella primavera del Capo del 1795.

Questo avveniva alla fine di un viaggio di quattro mesi di confinement, scorbuto e miseria generale su una nave da guerra. Hart non immaginava che questa sarebbe diventata la sua casa e lui stesso il primo di tutti i sudafricani di lingua inglese.

Se avesse tenuto un diario, avrebbe potuto essere considerato un libro di testo per la storia della Colonia - dall'arrivo delle truppe britanniche alla prima presa del Capo, attraverso la rivolta di Graaif-Reinet, l'arrivo dei coloni del 1820 e le conseguenti turbolente guerre di frontiera - fino alla sua morte nel 1865. Servì come aiutante del Reggimento del Capo, scelse il sito dove oggi sorge Grahamstown, accompagnò Thomas Pringle in un viaggio memorabile attraverso le foreste licheniche della frontiera, gestì la fattoria Somerset sulle pendici del Boschberg per fornire prodotti alle truppe britanniche impegnate nelle ostilità e, quando questa divenne Somerset East, sviluppò la propria fattoria, il primo produttore di lana della Provincia Orientale. Fu un amico intimo di Piet Retief e visse per vedere Port Elizabeth diventare, insieme a Grahamstown, la base commerciale dei Voortrekker del Free State e del Transvaal.

Hart era un uomo sinceramente religioso che aveva sempre in mente il benessere della Chiesa presbiteriana. Ospitava i missionari in visita che giravano per il Paese a cavallo e chiedeva loro di tenere delle funzioni in casa o in giardino, alle quali potevano partecipare i suoi braccianti ottentotti e i suoi domestici.