Riscrivere l'America: Autori del Vietnam nella loro generazione

Titolo originale:

Re-Writing America: Vietnam Authors in Their Generation

Contenuto del libro:

Con il suo primo libro, American Literature and the Experience of Vietnam, Philip Beidler ha offerto uno studio pionieristico dei romanzi, delle opere teatrali, della poesia e della "letteratura di testimonianza" che sono scaturiti dal coinvolgimento degli Stati Uniti nella guerra del Vietnam. Recensendo il libro, la rivista American Literature ha dichiarato: "È) più di un atto introduttivo. Esso definisce anche quelli che saranno sicuramente tipi duraturi di risposta letteraria americana al Vietnam e di risposta accademica alla letteratura emergente della guerra".

In Re-Writing America, Beidler traccia i risultati in corso degli uomini e delle donne che per primi si sono fatti notare dal pubblico come autori del Vietnam e che ora sono riconosciuti come importanti interpreti letterari della nostra vita nazionale e della cultura in generale. Questi scrittori - tra cui Tim O'Brien, Philip Caputo, Winston Groom, David Rabe, John Balaban, Robert Stone, Michael Herr, Gloria Emerson e Frances Fitzgerald - hanno applicato nei loro sforzi successivi, dice Beidler, "molte delle lezioni di senso letterario duramente conquistate nelle opere iniziali che cercavano di venire esplicitamente a patti con il Vietnam".

Beidler sostiene che gli autori del Vietnam hanno fatto molto per rivitalizzare la scrittura creativa americana e per condurla fuori dall'impasse post-strutturalista dei testi come critiche infinite del linguaggio, della rappresentazione e dell'autorità. Con la loro esperienza diretta di una guerra divisiva e frustrante - "una guerra non fatta da loro stessi, ma dai politici e dagli esperti, una guerra di antiche animosità che è costata quasi tutto a chi è stato coinvolto e non ha risolto praticamente nulla" - questi scrittori assomigliano per molti versi alla celebre generazione di poeti e romanzieri emersi dalla Prima guerra mondiale. Come i loro antenati del 1914-18, quelli della generazione del Vietnam hanno intrapreso un progetto comune di revisione culturale: "riscrivere l'America", creare un'arte che, pur continuando a riconoscere la memoria dolorosa della guerra, la proietti in nuove dimensioni di coscienza mitica per altri tempi, e migliori.

Beidler riempie il suo libro di analisi dettagliate e illuminanti delle opere degli scrittori che, come nota, si sono mossi in una gamma quasi infinita di soggetti, generi e modalità. Da David Rabe, per esempio, sono venute opere innovative in cui dichiarazioni esplicite sui traumi del Vietnam (The Basic Training of Pavlo Hummel, Streamers) hanno lasciato il posto a commenti più ampi su sesso, potere e violenza nella vita americana (In the Boom Boom Room, HurlyBurly). Winstom Groom è passato da Better Times Than These, un romanzo di guerra piuttosto tradizionale (persino anacronistico), a un umorismo più sfrenato in Forrest Gump. E il giornalista Michael Herr, che con Dispatches ha definito in modo memorabile un paesaggio vietnamita al tempo stesso reale e allucinatorio, ha portato la sua visione a collaborare ai film Apocalypse Now e Full Metal Jacket.

Come nota Beidler, l'immenso prezzo che il Vietnam ha richiesto all'anima americana continua ad attirare una pletora di interpretazioni e rappresentazioni. Gli autori del Vietnam ci ricordano, secondo le parole di Tim O'Brien, "le cose che hanno portato". Ma, come chiarisce Beidler, ora ci chiedono non solo di ricordare, ma anche di immaginare nuove possibilità.