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Il libro “Una realtà separata” è il seguito del precedente lavoro di Castaneda, che esplora la saggezza spirituale attraverso la lente degli insegnamenti di Don Juan. Presenta un'esplorazione filosofica della realtà non ordinaria e dei ruoli svolti dagli individui nella società. Mentre molti lettori apprezzano le profonde intuizioni e il potenziale trasformativo del libro, altri lo criticano perché ripetitivo, confuso o privo di insegnamenti spirituali sostanziali.
Vantaggi:I lettori trovano il libro profondo e capace di cambiare la vita, apprezzando l'esplorazione della spiritualità e le discussioni filosofiche sulla consapevolezza, sul vivere con intenzione e sul viaggio per “vedere” oltre i ruoli superficiali della vita. Viene descritto come un libro facile da leggere, con una narrazione avvincente e una ricca serie di intuizioni che ispirano la riflessione personale.
Svantaggi:I critici notano la tendenza del libro a essere ripetitivo e contorto, mettendo in dubbio l'autenticità dei suoi insegnamenti, poiché Castaneda spesso confonde i confini tra fiction e saggistica. Alcuni ritengono che il contenuto manchi di profondità nelle verità spirituali e che possa ritrarre lo sciamanesimo in una luce negativa. Alcuni lettori hanno trovato difficile impegnarsi a fondo, sentendosi costretti a leggere la serie per obbligo piuttosto che per genuino interesse.
(basato su 152 recensioni dei lettori)
Separate Reality
Carlos Castaneda conduce il lettore nel cuore della stregoneria, sfidando sia l'immaginazione che la ragione, scuotendo le fondamenta stesse delle nostre convinzioni su ciò che è "naturale" e "logico".
Nel 1961, un giovane antropologo si sottopose a uno straordinario apprendistato presso il capo spirituale degli indiani Yaqui don Juan Matus per restituire un affascinante scorcio del mondo della "realtà non ordinaria" di un indiano Yaqui e del difficile e pericoloso cammino che un uomo deve percorrere per diventare "un uomo di conoscenza". "Tuttavia, al momento di entrare in quel mondo, che rappresenta una sfida per tutto ciò in cui crediamo, si è tirato indietro.
Poi, nel 1968, Carlos Castaneda tornò in Messico, da don Juan e dalle sue droghe allucinogene, e in un mondo di esperienze in cui nessun uomo della nostra civiltà occidentale era mai entrato prima.
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Ultima modifica: 2024.11.08 20:28 (GMT)