Quando e come gli arabi e i musulmani sono immigrati in Terra d'Israele: Dalla conquista araba alla prima guerra mondiale (640-1914)

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Titolo originale:

When and How the Arabs and Muslims Immigrated to the Land of Israel: From the Arab Conquest Until World War I (640-1914)

Contenuto del libro:

L'obiettivo del movimento nazionale palestinese, compresa l'Autorità Palestinese, è quello di riscrivere la storia della Terra d'Israele. Gli arabi palestinesi hanno sviluppato diversi programmi sulla storia del Paese, uno dei quali sostiene di essere l'antica popolazione del Paese che chiamano Falastin (Palestina) e che gli ebrei non hanno alcuna pretesa storica su quel Paese.

Il professor Shlomo Sand ha adottato uno dei loro programmi e sostiene che i Romani non hanno mai esiliato gli ebrei 2.000 anni fa e che gli ebrei si sono convertiti all'Islam durante l'occupazione arabo-musulmana del Paese (640 1099). Conclude che i palestinesi sono i discendenti di questi ebrei e che il Paese appartiene a loro. Ma i fatti storici raccontano una storia diversa: Questo volume presenta ricerche storiche e archeologiche sulla composizione etnico-religiosa della popolazione del Paese dall'occupazione arabo-musulmana fino alla Prima Guerra Mondiale.

Il secondo volume tratterà gli anni dal 1918 al 1948, fino alla creazione dello Stato di Israele. I libri mirano a smentire la tesi secondo cui gli arabi in Israele sono la popolazione antica del Paese e dimostrano che la maggior parte di loro sono discendenti di immigrati che sono arrivati nel Paese dalle terre arabe e musulmane in piccole quantità durante un lento processo durato centinaia di anni.

Alcuni sono stati invitati dai vari governi di occupazione che desideravano insediarsi nelle regioni non popolate del Paese. Tra la fine del XIX secolo e l'inizio della Prima Guerra Mondiale, nel 1914, l'immigrazione aumentò grazie alle opportunità economiche e di lavoro create dal movimento sionista, dagli investitori ebrei e dalle organizzazioni cristiane.

Lo sviluppo economico creò opportunità molto migliori rispetto alla situazione dei loro Paesi d'origine.