Produrre predatori: Lupi, lavoro e conquista nelle Montagne Rocciose Settentrionali

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Titolo originale:

Producing Predators: Wolves, Work, and Conquest in the Northern Rockies

Contenuto del libro:

In Producing Predators Michael D. Wise sostiene che le contese tra nativi e non nativi per la caccia, il lavoro e l'industria del bestiame hanno guidato lo sviluppo dei programmi di eradicazione dei predatori in Montana e Alberta a partire dagli anni Ottanta del XIX secolo. La storia di questi programmi di eradicazione dei predatori è stata significativa non solo per i loro effetti ecologici, ma anche per la loro duratura eredità culturale del colonialismo nelle Montagne Rocciose Settentrionali.

Puntando allo sterminio dei lupi e di altri carnivori selvatici, gli allevatori di bestiame disconoscevano il lavoro predatorio dell'allevamento di animali domestici da macello, rappresentandolo invece come un lavoro produttivo. Nel frattempo, le agenzie federali cercavano di epurare i Piedi Neri, i Salish-Kootenai e altre popolazioni indigene dai loro cosiddetti comportamenti predatori attraverso campagne di assimilazione e cittadinanza che privatizzavano con la forza le terre delle tribù e criminalizzavano la caccia e le pratiche rituali a essa collegate. Nonostante queste pressioni coloniali, le comunità native hanno resistito e negoziato i termini della loro espropriazione rappresentando i propri modelli di lavoro, alimentazione e sostentamento come produttivi.

Esplorando la predazione e la produzione come logiche culturali fluide per la valorizzazione del lavoro piuttosto che come semplici processi biologici, Producing Predators offre una nuova prospettiva sulla storia dell'Ovest americano e, più in generale, sulla storia moderna del colonialismo.