Piani svelati

Titolo originale:

Plans Unraveled

Contenuto del libro:

Nell'ultimo decennio, la letteratura sulla politica estera dell'amministrazione Carter è cresciuta rapidamente, grazie soprattutto alla pubblicazione di nuovi materiali presso la biblioteca presidenziale e all'attenzione che Jimmy Carter ha ricevuto da quando ha lasciato la Casa Bianca. Mentre le precedenti monografie si sono concentrate su questioni specifiche di politica estera, Scott Kaufman esce dagli schemi e offre questo sguardo aggiornato e completo sul bilancio complessivo della politica estera di Carter. Sebbene molti americani considerino Jimmy Carter come il più grande ex-presidente della nazione, Kaufman sostiene che i risultati diplomatici del trentanovesimo presidente sono stati mediocri, soprattutto per opera di Carter stesso.

Carter, entrato in carica in un momento di transizione, era determinato a cambiare la direzione della politica estera degli Stati Uniti in modo da sminuire il conflitto tra le superpotenze, dare maggiore enfasi alle questioni Nord-Sud e, in generale, rendere il mondo un posto migliore frenando la repressione, riducendo la vendita di armi, fermando la proliferazione nucleare, ponendo fine ai conflitti politici e militari all'estero e rafforzando l'economia mondiale. Tuttavia, con lo svilupparsi delle crisi all'estero, il presidente assunse gradualmente una posizione diplomatica simile a quella dei suoi predecessori e, in definitiva, la sua politica estera si ridusse a contenere la minaccia sovietica.

Kaufman ammette che Carter, come tutti i presidenti, ha dovuto affrontare dei limiti in ciò che voleva ottenere, compresi i legislatori o i funzionari stranieri che non erano d'accordo con lui. Nonostante le difficoltà, il presidente ottenne alcuni successi: ottenne la ratifica dei trattati sul Canale di Panama, normalizzò le relazioni con la Cina, convinse Israele e l'Egitto a firmare gli accordi di Camp David e un accordo di pace e fece dei diritti umani una componente permanente della diplomazia statunitense. Tuttavia, Kaufman conclude che lo stile di leadership di Carter ha fatto sì che i suoi fallimenti superassero di gran lunga i suoi successi: Carter si è visto come un outsider politico, ha cercato di ottenere troppe cose in una volta sola, non è riuscito a dare priorità alle iniziative o a comprendere le complessità legate alla loro realizzazione, ha gestito male le dispute all'interno dell'amministrazione e non è riuscito a dare alla nazione una visione dello stato in cui voleva lasciare il Paese alla fine della sua amministrazione.