For Fear of the Fire: Joan of Arc and the Limits of Subjectivity
Perché i teorici laici contemporanei sono così spesso attratti da santi, martiri e questioni religiose? Perché Giovanna d'Arco ha affascinato alcuni dei più importanti pensatori del XX secolo? In un libro che affronta questioni cruciali per l'indagine critica e femminista, Franoise Meltzer utilizza la storia di Giovanna come guida per leggere la nostalgia postmoderna di un corpo intatto e trasparente. L'autrice sostiene che i critici che pongono eccessiva enfasi sull'opposizione e sulla differenza rimangono ciechi di fronte alla loro nostalgia per l'idea pre-cartesiana che il corpo e la mente siano la stessa cosa.
Coinvolgendo una serie di teorici e alternando il contesto storico e culturale di Joan, Meltzer esplora anche i modi in cui i pensatori postmoderni mettono in discussione la soggettività. Sostiene che il modo in cui i soggetti maschili immaginano Giovanna tradisce la loro paura della morte e rende necessario il ruolo della donna come altro culturale: enigmatico, misterioso, oscuro e impossibile. In quanto tale, Joan funge da utile modello dei limiti e dei rischi della soggettività.
Per Meltzer, è la prima figura moderna e l'ultima figura medievale. Dalla giuria ecclesiale che la bruciò ai teorici di oggi che negano la loro attrazione per il soprannaturale, i presupposti filosofici che informano la storia di Giovanna, come mostra Meltzer, sono cambiati molto poco.
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Ultima modifica: 2024.11.08 20:28 (GMT)