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Passion and Order: Restraint of Grief in the Medieval Italian Communes
Il modo in cui una società esprime il lutto può rivelare il modo in cui considera sia le emozioni intense sia l'ordine pubblico. Nei comuni italiani del XIII secolo, uno sforzo consapevole per cambiare la reazione pubblica appropriata alla morte ha messo in evidenza le connessioni tra politica urbana, aspettative di genere e comprensione dell'emotività. In Passione e ordine, Carol Lansing esplora un drammatico cambiamento nel pensiero e nella pratica del contenimento delle emozioni. Questo cambiamento è stato guidato dalla politica e compreso in termini di genere. I casi giudiziari del XIII secolo rivelano che le élite maschili erano abituate a piangere in modo rumoroso e dimostrativo ai funerali. Un centinaio di uomini poteva riunirsi nelle strade e nelle piazze di una città per piangere e gridare, persino strapparsi la barba e i vestiti. Tuttavia, queste élite promulgarono leggi contro tale manifestazione emotiva e procedettero a pagare le multe imposte contro se stesse per aver violato la loro stessa legislazione.
I teorici della politica usarono le norme di genere per esortare gli uomini a frenare le loro passioni; il lutto istrionico, come la lussuria, era ora considerato femminile. I legislatori attinsero a un complesso di idee di genere sul dolore e sull'ordine pubblico per caratterizzare il governo in modi che collegavano l'io e lo Stato. Essi articolavano le loro convinzioni in termini di regole di decoro, di come uomini e donne devono comportarsi per vivere insieme nella società. Lansing dimostra questo cambiamento attraverso una ricca combinazione di fonti: documenti d'archivio di Orvieto, Bologna e Perugia, trattati politici, opere letterarie, in particolare le lettere di Petrarca, e rappresentazioni del dolore nella pittura e nella scultura.
--James Banker, North Carolina State University.
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Ultima modifica: 2024.11.08 20:28 (GMT)