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Pavilions, Pop Ups and Parasols: The Impact of Real and Virtual Meeting on Physical Space
In tutto il mondo sta emergendo una nuova forma architettonica. Nei luoghi pubblici viene commissionata un'architettura progressiva che promuove interazioni aperte, indeterminate, leggermente programmate o non programmate tra le persone. Questo nuovo fenomeno di forme architettoniche - padiglioni, pop-up e ombrelloni - è preannunciato dalla rapida evoluzione delle relazioni sociali che scaturiscono dai social media come Facebook, Twitter e Instagram. Il nesso tra incontro reale e virtuale viene effettivamente reinventato da pratiche architettoniche innovative e creative. Le persone si incontrano in modi nuovi e reattivi, gli architetti incontrano i loro clienti in nuovi forum, la conoscenza viene “incontrata” e raggiunta in contesti nuovi e interattivi. Ciò contrasta nettamente con le interazioni commercialmente strutturate dei centri commerciali e con quelle sempre più deliberate delle istituzioni culturali. Queste esperienze danno vita a un nuovo tipo di cliente, che si impegna casualmente, che si accalca, che si fa strada, che finanzia la folla e che si auto-aiuta.
Tra i collaboratori figurano: Rob Bevan, Pia Ednie-Brown, Roan Ching-Yueh, Dan Hill, Martyn Hook, Minsuk Cho, Andrea Kahn, Felicity Scott, Akira Suzuki.
Tra gli architetti che hanno contribuito ci sono: Alisa Andrasek/Biothing, Peter Cook/CRAB studio, CJ Lim/Studio 8, Tom Holbrook/5th Studio, Matthias Hollwich/HWKN, Mamou-Mani Architects, Benedetta Tagliabue/EMBT.
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Ultima modifica: 2024.11.08 20:28 (GMT)