Organizzare e disorganizzare - Una teoria dinamica e non lineare dell'emergere istituzionale e le sue implicazioni

Recensioni dei lettori

Il libro offre spunti preziosi sulla formazione dei gruppi, sulla complessità del comportamento organizzativo e sul concetto di “soluzioni maldestre” per gestire punti di vista divergenti. Combina efficacemente esperienze pratiche e teorie accademiche, rendendolo una risorsa utile per i professionisti della gestione del rischio e degli studi organizzativi.

Esempi ispiratori del mondo reale, soluzioni pratiche per la gestione di prospettive diverse, stile accademico leggibile, copertura completa del comportamento organizzativo e della teoria culturale.

Può risultare troppo accademico per alcuni lettori, il concetto di “soluzioni maldestre” potrebbe non essere apprezzato da tutti.

(basato su 2 recensioni dei lettori)

Titolo originale:

Organising and Disorganising - A Dynamic and Non-linear Theory of Institutional Emergence and Its Implications

Contenuto del libro:

Ci sono cinque modi di organizzarsi: quello gerarchico, quello egualitario, quello individualista, quello fatalista e quello autonomo.

Ogni approccio è un modo per disorganizzare gli altri quattro: senza gli altri quattro, non avrebbe nulla contro cui organizzarsi. In Organizzare e disorganizzare, Michael Thompson fornisce una spiegazione dettagliata delle dinamiche di questi cinque assetti fondamentali che sono alla base della “teoria culturale”.

Possiamo credere che la nostra prospettiva sia quella giusta e che qualsiasi interazione con punti di vista opposti sia una contraddizione disordinata e sgradita. Allora perché gli egualitari dovrebbero confrontarsi con gli individualisti, o i gerachisti con gli egualitari? Utilizzando una serie di esempi e analogie, l'autore mostra come i risultati migliori dipendano da un processo argomentativo essenziale, che incoraggia i sovvertimenti che sono costruttivi e scoraggia quelli che non lo sono. In questo modo ogni approccio ottiene più di quello che vuole e meno di quello che non vuole.

Michael Thompson chiama questi risultati migliori “soluzioni maldestre”. Lo stile vivace della presentazione e l'attenzione rigorosa ai dettagli rendono questo libro adatto a un vasto pubblico, dai manager e dai teorici accademici a coloro che sono responsabili di un'azione efficace e illuminata su questioni globali impegnative.