Omicidio in parole povere: Dai manifesti ai memi: guardare all'omicidio attraverso le parole degli assassini

Punteggio:   (3,9 su 5)

Omicidio in parole povere: Dai manifesti ai memi: guardare all'omicidio attraverso le parole degli assassini (Michael Arntfield)

Recensioni dei lettori

Riepilogo:

Il libro “Murder in Plain English” esplora l'omicidio attraverso la lente della criminologia letteraria, offrendo un approccio multidisciplinare alla comprensione degli assassini e dei loro scritti. Mentre alcuni lettori lo hanno trovato affascinante e perspicace, in particolare nel collegare la letteratura al comportamento violento, altri lo hanno criticato per le sue teorie speculative, gli errori fattuali e lo stile di scrittura complessivamente disarticolato.

Vantaggi:

Fornisce una prospettiva criminologica letteraria unica sull'omicidio.
Contenuto coinvolgente e stimolante per gli appassionati di crimini veri.
Esplora casi diversi e la connessione tra narrazioni letterarie e comportamenti violenti.
Alcuni lettori hanno apprezzato l'approccio multidisciplinare e la discussione innovativa sul ruolo di Internet nel crimine.

Svantaggi:

Scrittura disarticolata e mal organizzata che rende difficile seguirla.
Numerosi errori fattuali e teorie speculative che minano la credibilità.
Alcune critiche lo descrivono come parziale e supponente, privo di un'analisi rigorosa.
Non è adatto a lettori occasionali in cerca di una narrazione coinvolgente; si legge più come un libro di testo.

(basato su 23 recensioni dei lettori)

Titolo originale:

Murder in Plain English: From Manifestos to Memes--Looking at Murder Through the Words of Killers

Contenuto del libro:

Questo è il primo libro che esamina l'omicidio attraverso la parola scritta - non solo gli scritti degli assassini stessi, ma anche la storia dell'omicidio raccontata nella narrativa letteraria e nei drammi polizieschi che sono ormai un punto fermo del cinema e della televisione. Gli autori - un criminologo specializzato in casi irrisolti, prove scritte e scienze forensi, e un antropologo che nei suoi precedenti lavori si è occupato dei segni e dei codici della criminalità organizzata e delle bande di strada - sono esperti ampiamente riconosciuti in questo settore emergente.

Basato su ricerche approfondite e interviste con assassini condannati, il libro sottolinea l'impulso narrativo, spesso trascurato, che guida gli assassini; gli autori spiegano come sia gli assassini di massa che quelli seriali percepiscano i loro crimini come storie e perché alcuni selezionati siano costretti a mettere per iscritto queste storie, sia prima che durante o dopo i loro atti orribili. Il libro analizza anche il lavoro scritto degli assassini, utilizzando una combinazione di modelli linguistici basati su macchine, modelli predittivi e interpretazione simbolica, per dare un senso agli atti di tutti, dal Figlio di Sam e il Killer dello Zodiaco agli attentatori di Columbine, Unabomber e la recente ondata di assassini di massa che usano i social media come piattaforma narrativa preferita. Presentano una prospettiva teorica dell'omicidio che si basa sia sulle prove criminologiche che sulle opere scritte.

Inoltre, gli autori esaminano la letteratura famosa che ha trattato in modo ingegnoso l'omicidio e il suo rapporto con il crimine reale, dai tragediografi greci a Truman Capote fino a produzioni moderne come Making a Murderer. Questo approccio unico offre un nuovo mezzo per penetrare nella mente degli assassini, rivelando le loro motivazioni e i significati sociali più ampi di questo crimine millenario e del nostro continuo fascino nei suoi confronti.

Altre informazioni sul libro:

ISBN:9781633882539
Autore:
Editore:
Lingua:inglese
Rilegatura:Copertina rigida

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Ultima modifica: 2024.11.08 20:28 (GMT)