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Il libro “New York, il mio villaggio” di Uwem Akpan offre una narrazione complessa e avvincente dell'esperienza di un editore nigeriano a New York, affrontando i temi del razzismo, della guerra del Biafra e dell'industria editoriale, intrecciando umorismo e commenti seri. I lettori lo trovano istruttivo, emozionante e penetrante, anche se alcuni ne criticano la plausibilità e il tono.
Vantaggi:Il libro è stato lodato per la scrittura brillante, la narrazione coinvolgente e i temi a più livelli. Fa luce sulle esperienze delle minoranze nigeriane e offre uno sguardo approfondito sul razzismo nell'industria editoriale. I lettori hanno apprezzato la miscela di umorismo e argomenti seri, il valore educativo della cultura nigeriana e della guerra del Biafra e la profondità del carattere del protagonista.
Svantaggi:Alcuni recensori hanno ritenuto che la narrazione fosse incoerente, con un mix imbarazzante di umorismo e serietà. Alcuni hanno trovato poco plausibile la pletora di esperienze negative affrontate dal protagonista e hanno messo in dubbio la credibilità complessiva del libro. Alcuni lettori hanno anche detto che l'ampio vocabolario potrebbe richiedere l'uso di un dizionario, rendendo la lettura più impegnativa.
(basato su 17 recensioni dei lettori)
New York, My Village
Da un appartamento sospettosamente economico di Hell's Kitchen, l'editore nigeriano Ekong Udousoro, vincitore di una borsa di studio per l'editoria Toni Morrison, si appresta a vivere l'opportunità di una vita: imparare i segreti dell'industria editoriale dal suo epicentro incandescente. Mentre i suoi sofisticati colleghi lo accolgono con gentilezza e ospitalità, si trova ben presto esposto a un ventre più freddo e spietatamente commerciale: agenti invadenti, avidi padroni di casa, vicini di casa beceri e ostili e, al di sotto di un cosmopolitismo superficiale, una base di superiorità culturale bianca e di presupposti razzisti sull'Africa, i suoi popoli e, peggio ancora, il suo cibo.
Facendo i conti, allo stesso tempo, con la storia recente della devastante e brutale guerra del Biafra, in cui la gente di Ekong era una minoranza di una minoranza coinvolta nel massacro reciproco delle tribù maggioritarie, la vita di Ekong a New York diventa una saga di conflitti imprevisti. L'ottimo affare dell'appartamento che il suo editore gli ha procurato si rivela un subaffitto illegale pieno di cimici. Le luci di Times Square fanno scivolare via la patina indurita dei newyorkesi che passano davanti ai turisti. Un antagonismo collettivo verso l'"altro" consuma la vita quotidiana di Ekong. Tuttavia, superando le incomprensioni con i suoi vicini, cinesi, latini e afroamericani, e legandosi ai suoi veri alleati al lavoro e sostenendo la guarigione a casa, Ekong dimostra che c'è ancora speranza nel condividere le nostre storie.
La prosa di Akpan mescola umorismo, tenerezza e dolore per esplorare la miriade di modi in cui i tribalismi definiscono la vita ovunque, dai villaggi della Nigeria ai villaggi di New York. New York, il mio villaggio" è un trionfo della narrazione e una testimonianza del potere vitale della comunità attraverso i confini e i quartieri.
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Ultima modifica: 2024.11.08 20:28 (GMT)