Nel profondo

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Titolo originale:

In the Deep

Contenuto del libro:

Un incantesimo autobiografico sulla vergogna adolescenziale, la masturbazione religiosa e la salvezza incarnata nell'atto creativo.

Credo che il destino sia l'esitazione tra la scrittura nei bordelli e la poesia, il Male e il Bene. Nel mio corpo, quasi morto alla stupidità per la sua crescente lunghezza, sto portando quel destino.

--Da In the Deep.

Resoconto ipnotico di tre giorni e tre notti dell'estate del 1955, In the Deep traccia le origini, lo sviluppo e il significato della vocazione creativa di Pierre Guyotat. Leggerlo significa vivere la vita di un adolescente che sta appena scoprendo la sua vocazione alla scrittura, mentre è tormentato dalle domande lasciate senza risposta dalla sua educazione cattolica. Di fronte al fallimento della sua fede, sente il bisogno di inventarne un'altra, molto più oscura e conflittuale, che crede sarà il suo destino. In the Deep ci conduce attraverso le fondamenta del famigerato "beat-sheet" di Guyotat, la pratica di scrittura masturbatoria che ha causato uno scandalo negli anni Settanta quando l'autore l'ha rivelata per la prima volta e che, sebbene da allora l'abbia rinnegata, rimane fondamentale per qualsiasi comprensione dell'opera di Guyotat.

A differenza delle altre opere di Guyotat, che impiegano l'invenzione sostenuta e faticosa di un'altra lingua - e di un'altra realtà al di là di qualsiasi nozione di moralità - In the Deep è scritto in una lingua quasi classica, prendendo in prestito la sua prosa ritmica e senza tempo dalla sintassi latina, e costellata di interrogativi che fanno parte di una tradizione francese che risale a Rabelais. Tuttavia, come un De Rerum Natura contemporaneo, allo stesso tempo comico e profondo, questo racconto esplora le stesse questioni che attraversano tutti gli scritti di Guyotat: il fondamento sempre precario del sesso, dell'umanità, dell'etica e di Dio.