Mary Barton

Recensioni dei lettori

Le recensioni del libro evidenziano un'accoglienza mista, con elogi per l'accuratezza storica e la rappresentazione della vita vittoriana durante la Rivoluzione industriale, ma anche critiche relative alla lunghezza e allo sviluppo dei personaggi, in particolare della protagonista, Mary. I lettori hanno apprezzato la profondità della ricerca, ma si sono divisi sullo stile narrativo e sul livello di coinvolgimento.

Accuratezza storica, buoni approfondimenti sulla Rivoluzione industriale, ben studiato, piacevole per gli appassionati di letteratura vittoriana, coinvolgente per studenti e storici, rappresentazione autentica della vita urbana.

Difetti di scrittura, alcuni l'hanno trovato noioso o lento, stampa piccola e problemi di usura, rappresentazione frustrante del personaggio di Mary, non così avvincente come altre opere della Gaskell.

(basato su 33 recensioni dei lettori)

Contenuto del libro:

Il primo romanzo di Elizabeth Gaskell descrive niente meno che i grandi scontri tra capitale e lavoro, nati dalla rapida industrializzazione e dai problemi del commercio a metà del XIX secolo. Ma questi scontri sono drammatizzati attraverso lotte personali.

John Barton deve conciliare la sua coscienza personale con il suo dovere di socialista, rischiando la vita e la libertà. Sua figlia Mary è presa tra due amanti, appartenenti a classi opposte - operai e industriali. E al centro della narrazione c'è un omicidio che li coinvolge tutti.

Mary Barton fu pubblicato nel 1848, in un momento di grande fermento sociale in Europa, e riflette il momento rivoluzionario attraverso una lente inglese. Elizabeth Gaskell scrisse il suo primo romanzo sul mondo in cui viveva: Manchester, al culmine della rivoluzione industriale.

Come moglie di un ministro unitariano era solidamente borghese; ma aveva anche uno stretto contatto con le classi lavoratrici che la circondavano, simpatizzava con loro e ne rappresentava le estreme angosce nella sua narrativa. È radicale nell'assumere il loro dialetto, nell'immaginare la realtà delle loro vite e nel porre una donna lavoratrice al centro della sua narrativa.

Se ai nostri occhi la sua visione rimane limitata, si trattava di una visione onesta, per la quale fu molto criticata ai suoi tempi, dalla sua stessa classe.