Le guerre infinite di Obama: La politica estera di facciata dello Stato di guerra permanente

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Titolo originale:

Obama's Unending Wars: Fronting the Foreign Policy of the Permanent Warfare State

Contenuto del libro:

Molti accademici ritengono che Obama sia stato un maestro di strategia di politica estera e un accorto praticante dell'arte della realpolitik. Questo libro dimostra, tuttavia, che Obama in realtà ha contribuito a istituzionalizzare uno stato di guerra permanente che ha provocato gravi violazioni dei diritti umani e ha contribuito al declino strategico dell'America. Il suo perpetuare la guerra al terrorismo ha creato altri nemici e ha spinto gli Stati Uniti a perdere influenza in Medio Oriente. La sua politica di Pivot to Asia ha intensificato le prospettive di guerra regionale, mentre il suo intervento militare inutile e intenzionale ha distrutto la Libia e ha attirato i russi per proteggere Bashir al-Assad, che ha vinto la guerra civile in Siria. La pesante interferenza dell'amministrazione Obama in Ucraina ha portato a efficaci contromosse russe, promuovendo un'alleanza strategica con la Cina e un'integrazione regionale che sta portando il mondo verso il multipolarismo.

Obama's Unending Wars è la prima storia critica, completa e altamente documentata della politica estera del quarantaquattresimo presidente americano, il re dei droni che ha ordinato il bombardamento di sette Paesi musulmani, ha fatto marcia indietro sulla promessa di ridurre l'arsenale nucleare americano e ha contribuito ad alimentare una nuova guerra fredda con la Russia. Durante i suoi anni di mandato, Obama ha fornito miliardi di dollari in vendite di armi all'Arabia Saudita, che ha assistito nella repressione dei dimostranti pro-democrazia in Bahrein e ha invaso lo Yemen. Ha approvato un colpo di Stato in Honduras che ha gettato il Paese nel caos, ha perpetuato una politica fallimentare di guerra alla droga e ha contribuito alla ricolonizzazione dell'Africa.

Mentre qualsiasi presidente del Partito Democratico avrebbe affrontato il rischio di confrontarsi con il Pentagono, che ha portato avanti un lento colpo di Stato nel corso dei decenni, Obama è stato piuttosto, per molti versi, il portavoce più perfetto del complesso militare-industriale. Chi altri, se non questo articolato professore di diritto costituzionale, avrebbe potuto tenere un discorso a favore della guerra dopo aver vinto il Premio Nobel per la Pace, mentre aumentava gli omicidi con i droni e la rete di basi militari americane in Africa, conservando il sostegno dei liberal-progressisti?

Mentre molti nell'epoca di Trump guardano con nostalgia alla presidenza Obama, questo libro li aiuterà a vedere la continuità - e il continuo fallimento - della politica estera americana, indipendentemente dal partito o dalla figura che la rappresenta.