Le donne pirata e la politica del Jolly Roger

Punteggio:   (4,0 su 5)

Le donne pirata e la politica del Jolly Roger (Ulrike Klausmann)

Recensioni dei lettori

Riepilogo:

Il libro parla delle donne pirata e del loro ruolo nella storia marittima, ma ha ricevuto recensioni contrastanti. Mentre alcuni lettori l'hanno trovato istruttivo e hanno apprezzato i dettagli sul contributo delle donne sui mari, altri hanno criticato il libro perché non è focalizzato, è ripetitivo ed esagera l'importanza delle donne pirata.

Vantaggi:

Informativo con grandi dettagli sulla vita dei pirati
capitoli interessanti sulle famose piratesse Mary Read e Anne Bonny
concetto coinvolgente sulle donne nella storia marittima.

Svantaggi:

Non è la migliore opera sull'argomento
percepito come non focalizzato e come un prodotto del femminismo degli anni '70
esagerato significato delle donne pirata
alcune sezioni sono sembrate ripetitive e contraddittorie
si sono notate affermazioni imprecise
va fuori tema.

(basato su 4 recensioni dei lettori)

Titolo originale:

Women Pirates and the Politics of the Jolly Roger

Contenuto del libro:

Ci sono sempre state donne tra i pirati e i predoni del mare. Le metafore di una femminilità misteriosa e distruttiva sono state perennemente assegnate al mare e ai suoi pericoli, ma le donne reali che hanno navigato sulle navi - guidandole, comandandole, affondando con loro, persino requisendole - sono state ignorate da una storia scritta per e dagli uomini.

Tuttavia, abbondano le testimonianze di donne e persino di pirateria femminile, a partire dalle antiche leggende di marinai amazzoni in diverse tradizioni culturali, per proseguire ininterrottamente attraverso una serie di figure storiche confermate, fino ai giorni nostri.

Women Pirates and the Politics of the Jolly Rodger è un resoconto della pirateria attraverso tre millenni, in storie di donne e uomini che navigano su quattro mari: gli Stretti Cinesi, il Mediterraneo, l'Oceano Atlantico e i Caraibi. Scrivendo con passione e umorismo, ma senza romanticizzare o ignorare il lato sgradevole di alcune delle loro eroine, gli autori ribaltano la storia. Non dimenticano nemmeno i dettagli pratici, includendo persino ricette autentiche per lo squalo e altre delizie.

Il saggio conclusivo di Gabriel Kuhn sull'anarchismo e la pirateria, "La vita sotto la testa della morte", crea un quadro di comprensione della vita piratesca basato sulle sue condizioni, sulle sue regole e sul suo pensiero. I pirati non obbedivano a niente e a nessuno, non avevano una nazione da difendere, un capo, un Dio, un governo, uno Stato. Kuhn si rifà a Deleuze e Guattari e a Stirner, tra gli altri, per descrivere una "rottura dell'obbedienza strutturata", una "fuga dalla supervisione perpetua", un "tuffo nell'imprevedibilità, nel pericolo, in tutto ciò che rende forte l'azione libera".

Altre informazioni sul libro:

ISBN:9781551640594
Autore:
Editore:
Lingua:inglese
Rilegatura:Copertina rigida

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Ultima modifica: 2024.11.08 20:28 (GMT)