Le donne pirata e la politica del Jolly Roger

Punteggio:   (4,0 su 5)

Le donne pirata e la politica del Jolly Roger (Ulrike Klausmann)

Recensioni dei lettori

Riepilogo:

Il libro ha ricevuto recensioni contrastanti, che ne sottolineano il contenuto informativo sul ruolo delle donne nella storia della pirateria, ma che lo criticano per la mancanza di attenzione e di profondità nei confronti dei pirati maschi. Alcuni lettori hanno apprezzato l'esplorazione delle donne pirata e della politica del Jolly Roger, mentre altri hanno ritenuto che il libro abbia esagerato con l'importanza delle donne nella pirateria e sia diventato fuori tema.

Vantaggi:

Dettagli informativi sui pirati e sulle loro vite, inclusione di donne pirata, discussione di famose donne pirata e sezioni ben fatte sulla politica del Jolly Roger.

Svantaggi:

Non è il miglior libro sui pirati, eccessivamente incentrato sulle prospettive femminili che secondo alcuni lettori hanno esagerato la loro importanza storica, discussioni fuori tema e alcune affermazioni imprecise.

(basato su 4 recensioni dei lettori)

Titolo originale:

Women Pirates and the Politics of the Jolly Roger

Contenuto del libro:

Ci sono sempre state donne tra i pirati e i predoni del mare. Le metafore di una femminilità misteriosa e distruttiva sono state perennemente assegnate al mare e ai suoi pericoli, ma le donne reali che hanno navigato sulle navi - guidandole, comandandole, affondando con loro, persino requisendole - sono state ignorate da una storia scritta per e dagli uomini.

Tuttavia, abbondano le testimonianze di donne e persino di pirateria femminile, a partire dalle antiche leggende di marinai amazzoni in diverse tradizioni culturali, per proseguire ininterrottamente attraverso una serie di figure storiche confermate, fino ai giorni nostri.

Women Pirates and the Politics of the Jolly Rodger è un resoconto della pirateria attraverso tre millenni, in storie di donne e uomini che navigano su quattro mari: gli Stretti Cinesi, il Mediterraneo, l'Oceano Atlantico e i Caraibi. Scrivendo con passione e umorismo, ma senza romanticizzare o ignorare il lato sgradevole di alcune delle loro eroine, gli autori ribaltano la storia. Non dimenticano nemmeno i dettagli pratici, includendo persino ricette autentiche per lo squalo e altre delizie.

Il saggio conclusivo di Gabriel Kuhn sull'anarchismo e la pirateria, "La vita sotto la testa della morte", crea un quadro di comprensione della vita piratesca basato sulle sue condizioni, sulle sue regole e sul suo pensiero. I pirati non obbedivano a niente e a nessuno, non avevano una nazione da difendere, un capo, un Dio, un governo, uno Stato. Kuhn si rifà a Deleuze e Guattari e a Stirner, tra gli altri, per descrivere una "rottura dell'obbedienza strutturata", una "fuga dalla supervisione perpetua", un "tuffo nell'imprevedibilità, nel pericolo, in tutto ciò che rende forte l'azione libera".

Altre informazioni sul libro:

ISBN:9781551640587
Autore:
Editore:
Lingua:inglese
Rilegatura:Copertina morbida
Anno di pubblicazione:2022
Numero di pagine:245

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Ultima modifica: 2024.11.08 20:28 (GMT)