La vita estetica dell'infrastruttura: Razza, affetti, ambiente

Titolo originale:

The Aesthetic Life of Infrastructure: Race, Affect, Environment

Contenuto del libro:

Una lettura critica delle strutture instabili che organizzano la vita biologica e sociale.

Questo volume, tempestivo e radicalmente interdisciplinare, scopre l'estetica e la politica delle infrastrutture. Dalle strade ai ponti, dai porti ai canali, le infrastrutture sono convenzionalmente intese come opere pubbliche che consentono la circolazione del capitale. Tuttavia, questo concetto naturalizzato di infrastruttura, guidato dall'irrequieta espansione del capitale, è ossessionato dalle tendenze imperiali a occupare il territorio, estrarre risorse e organizzare la vita. Le infrastrutture sono quindi alla base del nesso vivente della modernità in un progetto continuo di razzializzazione, incarnazione affettiva e prassi ambientale. Tuttavia, anziché limitarsi a rendere visibili le modalità di potere delle infrastrutture, The Aesthetic Life of Infrastructure mette in campo metodi letterari, leggendo lo spazio e le temporalità delle infrastrutture per dimostrare che la loro esperienza estetica e sensoriale non può essere compresa a prescindere dalle storie di produzione e dalle economie politiche.

Basandosi sugli studi critici sulle infrastrutture condotti in antropologia, geografia e media studies, questa raccolta dimostra la vitalità del campo per gli studiosi che lavorano in tutte le discipline umanistiche, compresi gli studi letterari, visivi e culturali. Mettendo in discussione la presunta invisibilità della vita nascosta delle infrastrutture, i collaboratori del volume rivitalizzano i dibattiti letterari in corso sulla lettura della superficie e della profondità. In che modo, si chiedono, le infrastrutture e l'estetica potrebbero funzionare come strumenti epistemici per ripensarsi a vicenda? E quale urgenza acquistano alla luce delle crisi attuali che riguardano la morte, sia essa biologica, sociale o planetaria?