La risata dell'oppresso

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La risata dell'oppresso (A. Bussie Jacqueline)

Recensioni dei lettori

Riepilogo:

Il libro è apprezzato per la sua prospettiva unica sul postmodernismo cristiano, che evidenzia l'integrazione della risata come concetto filosofico che sfida le dicotomie tradizionali. Risuona con i lettori interessati alla letteratura, alla sociologia, all'antropologia e alla teologia.

Vantaggi:

Scritto in modo intelligente, ben costruito, attraente per un pubblico eterogeneo interessato alla letteratura e alla teologia, presenta un'avvincente prospettiva filosofica sulla risata.

Svantaggi:

Nelle recensioni non sono stati menzionati svantaggi specifici.

(basato su 3 recensioni dei lettori)

Titolo originale:

The Laughter of the Oppressed

Contenuto del libro:

Il libro di Jacqueline Bussie affronta le seguenti domande senza risposta: Qual è il significato teologico ed etico della risata degli oppressi? E cosa significa ridere dell'orribile, ridere mentre si soffre? La maggior parte della teoria filosofica etica e della teologia occidentale (ad esempio Agostino, San Giovanni Crisostomo, Oecolampadius, Reinhold Niebuhr) sostiene che il riso è nichilista e irresponsabile, soprattutto se avviene in circostanze tragiche. Tuttavia, l'autrice sostiene che la posizione sociale dominante di questi teologi e teorici ha portato a una lacuna nell'indagine, all'incapacità di considerare il riso "dal basso".

Per la teologia giudeo-cristiana, Il riso degli oppressi esplora un terreno inesplorato. Questo libro allarga la lente teologica per esaminare la narrativa storica moderna e multiculturale di Elie Wiesel, Toni Morrison e Shusaku Endo come caso di studio. Nei testi di questi autori, ben noti, Gates of the Forest, Beloved e Silence, scopriamo le risate degli ebrei durante l'Olocausto, le risate degli afroamericani sia schiavi che liberi e le risate della minoranza religiosa perseguitata dei cristiani giapponesi. Questi testi, in dialogo con voci interne ed esterne alle loro tradizioni, ci aiutano a costruire una teologia della risata. Il libro di Bussie conclude che la risata funziona come un'inestimabile modalità etica e teologica di resistenza di fronte a un'oppressione radicalmente negatrice che ha rotto sia il linguaggio che le credenze tradizionali.

La risata degli oppressi non solo interrompe la banalità del male e il dualismo tra fede e dubbio, ma decostruisce anche la coscienza dominante. Tale risata sfida la teologia a riarticolare le relazioni tra Dio e il male, tra teologia e teodicea, tra teologia e linguaggio, tra paradosso e fede, tra tragedia e speranza, tra oppressione e resistenza.

Altre informazioni sul libro:

ISBN:9780567026781
Autore:
Editore:
Lingua:inglese
Rilegatura:Copertina morbida
Anno di pubblicazione:2007
Numero di pagine:224

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Ultima modifica: 2024.11.08 20:28 (GMT)