La percezione del passato nell'Alto Medioevo

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Titolo originale:

Perceptions of the Past in the Early Middle Ages

Contenuto del libro:

La scrittura storica dell'Alto Medioevo tende a essere considerata poco più che una possibile fonte di fatti, ma Rosamond McKitterick stabilisce che gli storici altomedievali trasmettevano nei loro testi un sofisticato insieme di percezioni multiple del passato. In questi saggi, la McKitterick si concentra sui regni franchi nell'ottavo e nono secolo ed esamina diversi metodi e generi di scrittura storica in relazione alla percezione del tempo e della cronologia.

L'autrice sostiene che in questo periodo c'è una straordinaria concentrazione di produzione di nuovi testi e di riproduzione di testi più antichi di cui si deve tenere conto e la cui influenza è ancora in fase di studio e di accertamento. Tre sono i temi affrontati in Percezioni del passato nell'Alto Medioevo. La McKitterick inizia discutendo il Chronicon di Eusebio-Girolamo come strumento per esaminare la composizione e la ricezione della storia universale nel IX e all'inizio del X secolo.

Dimostra che i manoscritti originali si rivelano in molti casi compilazioni di testi storici sequenziali con una cronologia che si estende fino alla creazione del mondo o all'origine dei Franchi. Nel secondo capitolo, l'autrice esplora il significato di Roma nella percezione del passato da parte dei Carolingi e sostiene che la sua importanza incombeva e veniva comunicata in una vasta gamma di testi e oggetti materiali.

Nel terzo capitolo, l'autrice esamina le percezioni dell'VIII e del IX secolo del passato locale nel regno franco all'interno dei contesti più ampi della storia cristiana e nazionale. L'autrice conclude che nella ricchissima, complessa e talvolta contraddittoria percezione altomedievale di un passato che risale alla creazione del mondo, i Franchi del periodo carolingio si sono ritagliati un posto speciale.