Death in the Snow: Pedro de Alvarado and the Illusive Conquest of Peru
Pedro de Alvarado è noto soprattutto come braccio destro di Hernn Corts nella conquista del Messico (1519-21) e come spietato conquistatore del Guatemala qualche anno dopo. Molto meno noto è il suo intento di intromettersi nella conquista del Perù e rivendicare Quito, un ricco dominio nell'estremo nord dell'Impero Inca.
A tal fine, Alvarado costruì un'imponente flotta che navigò verso sud dall'America centrale fino all'attuale Ecuador, approdandovi il 25 febbraio 1534. Coinvolgendo sia il contesto europeo che quello indigeno in cui Alvarado operò, George Lovell illumina questa lacuna nella documentazione, narrando una drammatica storia di avidità e arroganza. Una volta giunto in Ecuador, il formidabile seguito di Alvarado - circa cinquecento combattenti spagnoli e duemila coscritti indigeni - marciò dalla costa del Pacifico alla sierra andina.
Sebbene la destinazione fosse Quito, non vi giunse mai. Durante l'insidioso transito attraverso le montagne, il gruppo di Alvarado fu inghiottito da una fitta nevicata e da un freddo torrido, che si rivelarono la rovina della spedizione.
Chi sopravvisse alla prova scoprì che altri spagnoli - Diego de Almagro e Sebastin de Benalczar, che agivano in alleanza con Francisco Pizarro - avevano raggiunto Quito prima di loro, rivendicando così il primo diritto di conquista. Ritenendo di non avere altra scelta, se si volevano evitare scontri tra le parti rivali, Alvarado vendette il suo costoso apparato bellico - uomini, cavalli, armi e navi - a coloro che lo avevano battuto nella conquista del premio.
Quasi rovinato, tornò umiliato in America centrale. Morte nella neve porta alla luce le illusioni di un conquistador testardo e piange la perdita di innumerevoli vite indigene, vittime della brama di fama e fortuna di Alvarado.
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Ultima modifica: 2024.11.08 20:28 (GMT)