La morte di una nazione: La politica della piantagione e la nascita del Partito Democratico.

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Titolo originale:

Death of a Nation: Plantation Politics and the Making of the Democratic Party

Contenuto del libro:

In Death of a Nation, Dinesh D'Souza affronta la più grande menzogna della sinistra: l'America è una società basata sulla supremazia bianca.

Chi sta uccidendo l'America? È davvero Donald Trump e un GOP pieno di suprematisti bianchi? In una nuova importante opera di revisionismo storico, Dinesh D'Souza sostiene in modo provocatorio che sono i Democratici a uccidere l'America trasformandola in un enorme Stato balia modellato sul sistema delle piantagioni del Sud.

Questa ampia storia alternativa del Partito Democratico risale alle sue fondamenta nel Sud antebellico. L'élite schiavista ideò la piantagione come mezzo per organizzare il lavoro e il sostegno politico. Si trattava di un mini-stato assistenziale, un sistema dalla culla alla tomba che alimentava la dipendenza e puniva qualsiasi impulso all'indipendenza. Questo modello ha impressionato i Democratici del Nord, ispirando le macchine politiche che hanno scambiato le elargizioni governative con i voti dei blocchi etnici di immigrati.

I Democratici di oggi si sono allargati a una piantagione multirazziale di ghetti per i neri, barrios per i latini e riserve per i nativi americani. I bianchi sono gli unici a resistere alla piena dipendenza, e così vengono incolpati del bigottismo e dello sfruttamento razziale che in realtà è perpetrato dalla sinistra.

La coraggiosa visione alternativa della storia americana di Death of a Nation spiega il passato oscuro del Partito Democratico, reinterpreta il ruolo di figure come Van Buren, FDR e LBJ ed espone la verità nascosta che il razzismo non proviene da Trump o dalla destra conservatrice, ma piuttosto dai Democratici e dai progressisti di sinistra.