La guerra culturale nel movimento per i diritti civili

Titolo originale:

The Culture War in the Civil Rights Movement

Contenuto del libro:

Da Aretha Franklin e James Baldwin a Dick Gregory e Martin Luther King, il movimento per i diritti civili ha deliberatamente utilizzato la musica, l'arte, il teatro e la letteratura come armi politiche per ampliare la lotta e legittimare il suo appeal. Joe Street pone queste forme culturali al centro della lotta per i diritti civili, sostenendo che è giunto il momento di riconoscere la misura in cui la storia e la cultura afroamericana sono state elementi vitali del movimento, calcolati per ampliare l'appeal del movimento all'interno della più ampia comunità nera.

L'autore pone una notevole enfasi sull'interpretazione di Amiri Baraka dell'importanza della musica e dell'arte per lo sviluppo del pensiero nazionalista nero negli anni Sessanta, in particolare per quanto riguarda le sue critiche e le sue opere teatrali sul jazz. Attingendo a un'ampia varietà di fonti, dal Free Southern Theater alle canzoni per la libertà, dalle trasmissioni radiofoniche cubane di Robert F.

Williams all'arte del Black Panther Party, Street ci incoraggia a considerare l'ampiezza delle forze messe in campo come armi nella lotta per i diritti civili. Questo ci permette anche di riconsiderare le radici del Black Power, riconoscendo che è emerso sia dall'interno che come critica al movimento integrazionista del Sud.