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Il libro fornisce un'avvincente storia legale delle isole Chagos, facendo luce sulla rimozione forzata dei suoi abitanti e sulle macchinazioni politiche che vi sono dietro, criticando al contempo le azioni dei governi britannico e americano. Il libro è ben scritto e presenta un resoconto scandaloso che si legge come una narrazione di inganni e ingiustizie. Tuttavia, alcuni lettori ritengono che manchi di profondità nella ricerca e che non riesca a trasmettere efficacemente la complessità dei problemi in questione.
Vantaggi:** Narrazione ben scritta e accessibile. ** Storia avvincente che si legge come un romanzo poliziesco. ** Illumina una questione umanitaria critica spesso trascurata. ** Il background legale di Sands aggiunge autorità alla narrazione. ** Evidenzia il contesto politico e le implicazioni di diritto internazionale. ** Solleva importanti domande sul colonialismo e sulla giustizia.
Svantaggi:** Alcuni potrebbero trovarlo più adatto a un pubblico accademico. ** I critici sostengono che il legame personale dell'autore con la questione sia troppo limitato. ** Alcune prospettive, come le questioni razziali, potrebbero non risuonare con tutti i lettori. ** Alcuni lettori affermano che manca una ricerca approfondita. ** Non tutti i lettori concordano con l'inquadramento emotivo presentato dall'autore.
(basato su 10 recensioni dei lettori)
The Last Colony: A Tale of Exile, Justice, and Courage
La commovente e stimolante storia di libertà e giustizia che coinvolge una minuscola nazione nell'Oceano Indiano, al largo delle coste africane, e una donna straordinaria, discendente di schiavi, che ha osato sfidare la Corona e il Regno Unito - e ha ottenuto una vittoria storica.
Nel 1973, sulle isole Chagos, al largo della costa africana, Liseby Elyse - vent'anni, appena sposata e incinta di quattro mesi - fu radunata, insieme a tutta la popolazione di Chagos, e le fu ordinato di fare i bagagli e lasciare la sua amata patria in nave o di morire lentamente di fame; i britannici avevano tagliato tutte le scorte di cibo.
Circa duemila persone che vivevano sulle isole Chagos da generazioni, molte delle quali discendenti dirette di persone ridotte in schiavitù e portate lì dal Mozambico e dal Madagascar nel XVIII secolo dai francesi e dagli inglesi, furono deportate da un giorno all'altro dalla loro isola paradisiaca in seguito a una decisione segreta del governo britannico di fornire agli Stati Uniti un terreno per costruire una base militare nell'Oceano Indiano.
Per quattro decenni il governo di Mauritius si è battuto per la restituzione delle Chagos. Dopo tre decenni di battaglia, Philippe Sands divenne il principale avvocato del caso, progettando la strategia legale e mettendo insieme un team di avvocati provenienti da Mauritius, Belgio, India, Ucraina e Stati Uniti.
Quando il caso giunse alla Corte mondiale dell'Aia, Sands scelse come testimone principale la minuta Liseby Elyse, oggi sessantacinquenne, e la incaricò di presentarsi davanti alla Corte, parlando in Kreol, per raccontare ai quattordici giudici internazionali la sua storia di esilio forzato. Il destino di Chagos dipendeva dalla sua testimonianza.
I giudici si trovavano di fronte a una decisione epocale: Avrebbero dichiarato che la Gran Bretagna ha staccato illegalmente Chagos dalle Mauritius? Liseby Elyse avrebbe influenzato i giudici e aperto la porta, permettendo a lei e ai suoi compagni di Chagos di tornare a casa o sarebbero rimasti esiliati per sempre?
Philippe Sands scrive del suo viaggio nel diritto internazionale e in quello della Corte mondiale dell'Aia, e della straordinaria ricerca, durata decenni, di Liseby Elyse e del popolo di Chagos, nella loro lotta per la giustizia e per un ritorno libero e giusto nell'idilliaca terra natale.
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Ultima modifica: 2024.11.08 20:28 (GMT)