L'opera d'arte presa per la coda: Francis Picabia e Dada a Parigi

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Titolo originale:

The Artwork Caught by the Tail: Francis Picabia and Dada in Paris

Contenuto del libro:

Una nuova teoria del readymade attraverso una nuova lettura di Picabia e una nuova scrittura di Dada.

L'artista Francis Picabia - noto dandy, bon vivant, pittore, poeta, regista e polemista - è emerso come il dadaista dal fascino postmoderno e una delle forze più enigmatiche dietro l'enigma che fu Dada. In questo primo libro in inglese che si concentra sul lavoro di Picabia a Parigi durante gli anni del Dada, lo storico e critico d'arte George Baker reimmagina il Dada attraverso gli occhi di Picabia. Tale reimmaginazione comporta un nuovo resoconto del readymade, l'invenzione anti-arte di Marcel Duchamp, che ha aperto l'arte alla cultura di massa e alla merce. Ma nelle mani di Picabia, sostiene Baker, il readymade dadaista mirava a reinventare l'arte piuttosto che a distruggerla. Il readymade di Picabia apriva l'arte non solo alla merce, ma anche al mondo più ampio da cui la merce deriva: il mare fluido del capitale e del denaro che trasforma tutti gli oggetti e le esperienze nella sua scia. Il libro racconta quindi la storia di un insieme di pratiche artistiche appena trasformate, rivendicandole per la storia dell'arte - e dando loro un nome - per la prima volta: Disegno Dada, Pittura Dada, Fotografia Dada, Astrazione Dada, Cinema Dada, Montaggio Dada.

Lungo il percorso, Baker descrive una serie di oggetti ed eventi quasi dimenticati, dalla gamma quasi lunatica delle "manifestazioni" Dada parigine agli scritti polemici di Picabia; da un'opera perduta di Picabia in forma di buco (chiamata, suggestivamente, La giovane ragazza) al suo "dipinto" Occhio cacodilico, coperto di autografi di luminari che vanno da Ezra Pound a Fatty Arbuckle. Baker conclude con i readymade in prosa: un vasto intreccio di citazioni che convergono a creare un'accesa conversazione tra Picabia, Andr Breton, Tristan Tzara, James Joyce, Friedrich Nietzsche, Jacques Derrida, Gilles Deleuze e altri. La storia dell'arte non ha mai avuto un aspetto simile. Ma d'altra parte, Dada non ha mai avuto un aspetto simile alla storia dell'arte.