L'insistenza del materiale: La letteratura nell'era della biopolitica

Titolo originale:

Insistence of the Material: Literature in the Age of Biopolitics

Contenuto del libro:

Insistence of the Material si avvale delle recenti teorie della materialità e della biopolitica per fornire una reinterpretazione radicale della narrativa sperimentale della seconda metà del XX secolo. In contrasto con le letture che enfatizzano le qualità meta-fantastiche di queste opere, Christopher Breu esamina l'attenzione di questa letteratura per le condizioni materiali della vita quotidiana, dal corpo agli ambienti costruiti, dagli ecosistemi alla produzione economica.

In Insistence of the Material, Breu ripensa le concezioni contemporanee della biopolitica, affermando l'importanza delle forme di materialità che rifiutano la piena socializzazione e resistono alla manipolazione simbolica. Breu prende in considerazione una serie di romanzi che riflettono le questioni della materialità in un'epoca biopolitica, tra cui Il pasto nudo di William Burroughs, V. di Thomas Pynchon, Crash di J. G. Ballard, Le lettere di Mina Harker di Dodie Bellamy e Almanacco dei morti di Leslie Marmon Silko. Attingendo ai resoconti sull'emergere della produzione immateriale e della biopolitica di Michel Foucault, Giorgio Agamben, Roberto Esposito e Michael Hardt e Antonio Negri, Breu rivela le dimensioni conflittuali della materialità stessa in un mondo votato all'idea della sua facile malleabilità e trascendenza.

Portando la sua analisi oltre i confini della letteratura, Breu sostiene che sia la materialità che la soggettività formano siti di resistenza al controllo biopolitico e che i nuovi sviluppi della teoria materialista avanzano una concezione dell'esistenza sociale in cui la materialità - piuttosto che il linguaggio o la cultura - è il termine centrale.