L'infanzia sofferente nella prima America

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Titolo originale:

Suffering Childhood in Early America

Contenuto del libro:

Non c'è niente che faccia presa sul cuore degli americani più dell'immagine di un bambino che soffre. Anna Mae Duane risale agli inizi violenti della nazione per esaminare come l'ideale dell'infanzia nella prima America sia stato fondamentale per forgiare i concetti di etnia, razza e genere.

Duane sostiene che i bambini sono stati a lungo utilizzati per simboleggiare la sottomissione, ma nel Nuovo Mondo queste vecchie associazioni assunsero un significato maggiore. Attingendo a un'ampia gamma di scritti dei primi anni dell'America, l'autrice esplora come la figura del bambino sofferente abbia acquisito un peso politico, poiché l'opera di infantilizzazione lo collegava ai nativi americani, agli schiavi e alle donne. Nella costruzione della giovane nazione, la figura del bambino è emersa come uno strumento concettuale vitale per affrontare gli effetti della violenza culturale e coloniale, e con il tempo l'infanzia si è caricata di associazioni di vulnerabilità, sofferenza e vittimismo.

Analizzando il modo in cui le idee sul bambino e sull'infanzia sono state manipolate sia dai colonizzatori che dai colonizzati, la Duane rivela una potente linea di logica colonizzatrice in cui alla dipendenza e alla vulnerabilità viene assegnato un grande peso emotivo. Quando i primi americani cercarono di dare un senso al contatto interculturale - e al conflitto che spesso ne derivava - usarono la figura del bambino per aiutare a dissipare la propria paura di perdere il controllo e di spostare il potere.