Kelptown

Recensioni dei lettori

Attualmente non ci sono recensioni dei lettori. La valutazione si basa su 2 voti.

Contenuto del libro:

“Questa è poesia al limite della terra, ma anche al limite del nostro orizzonte. Kelptown è Kemptown, quindi siamo sulla costa meridionale dell'Inghilterra.

Ma questa non è una poesia in cui i confini sono fissi. Quello che ci viene dato è invece un linguaggio di continuità, di linee di contatto e di connessione che il place-making convenzionale tiene nascoste. Siamo in piedi sulla riva, sapendo che le acque si stanno alzando, ma sapendo anche che la nostra unica speranza è quella di collocarci in un modo radicalmente diverso.

Carol Watts ci offre una poesia che vive, e ci mostra come possiamo imparare a vivere, accanto a specie simili, che ci permette di registrare di nuovo ciò in cui camminiamo. È una poesia della perdita e di un'intensa politica della perdita: ci sono le “Poesie della deestinzione” e le “Note su un mondo in fiamme”. Ma è anche una poesia che sa di dover “fare casa/ su rive friabili, costruite da verità inondate”.

Questi bellissimi versi sono tratti dalla sequenza che dà il titolo al libro, dove Watts solleva la domanda di Thoreau: “Come faccio a vivere, inquilino tra le tue lunghe fronde”. Oggi più che mai abbiamo bisogno di poeti che ci aiutino a dare una risposta a queste domande. E l'immaginario di Carol Watts è una risposta cruciale.

Scritte nell'ultimo decennio, attraverso quelli che possono sembrare i tempi della fine, queste sono poesie che ci aprono a nuove relazioni con il mondo”. -David Herd.