Isola di Israele

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Titolo originale:

Isra-Isle

Contenuto del libro:

Questo romanzo è ispirato a un evento storico reale. Prima di Theodore Herzl c'era Mordecai Manuel Noah, giornalista, diplomatico, drammaturgo e visionario americano. Nel settembre del 1825 acquistò Grand Island, a valle delle cascate del Niagara, dai nativi americani locali come luogo di rifugio per il popolo ebraico e la chiamò Ararat. Ma non arrivò nessun ebreo. E se avessero seguito la chiamata di Noè? Nella storia alternativa di Nava Semel, gli ebrei di tutto il mondo fuggono dalle persecuzioni e arrivano ad Ararat. Israele diventa lo Stato più piccolo degli Stati Uniti. Israele non esiste e non c'è stato l'Olocausto. Esplorando questo scenario "what-if", Semel stimola nuove riflessioni sulla memoria, sull'identità ebraica/israeliana, sugli atteggiamenti verso le minoranze, sulle donne in posizioni politiche di rilievo e sul posto del patrimonio culturale.

Il romanzo è diviso in tre parti. La prima parte, un giallo, si apre nel settembre 2001 quando Liam Emanuel, un israeliano discendente di Noè, viene a conoscenza di quest'isola e la eredita. Lascia Israele con l'intenzione di reclamare questa Terra Promessa in America. Poco dopo il suo arrivo in America, Liam scompare. Simon T. Lenox, un investigatore della polizia dei nativi americani, cerca di recuperare il figlio scomparso di Israel. La seconda parte torna indietro nel tempo e negli eventi relativi all'acquisto dell'isola da parte di Mordecai Noè presso i nativi americani locali. La terza parte propone una storia alternativa: l'ascesa di una città-stato ebraica moderna e di successo, Isra Isle, sulla frontiera settentrionale di New York e del Canada, una metropoli che assomiglia molto a New York City sia prima che dopo l'11 settembre, in cui la governatrice ebrea fa campagna per diventare presidente degli Stati Uniti.

Nava Semel ha pubblicato romanzi, racconti, poesie, opere teatrali, libri per bambini e diverse sceneggiature televisive. I suoi libri sono stati tradotti e pubblicati in molti Paesi. Il suo libro, Becoming Gershona, ha ricevuto il National Jewish Book Award 1990 negli Stati Uniti.

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