Inni alla notte e canti spirituali

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Titolo originale:

Hymns to the Night and Spiritual Songs

Contenuto del libro:

NOVALIS: INNI ALLA NOTTE.

Una nuova edizione degli Inni alla notte e dei Canti spirituali di Novalis, tradotti da George Macdonald, con introduzione e note di Carol Appleby.

Include il testo tedesco.

Novalis (Friedrich von Hardenberg, 1772-1801) è il più mistico dei poeti romantici tedeschi. È allo stesso tempo il più tipico e il più insolito degli scrittori romantici tedeschi, anzi, di tutti i poeti romantici. La sua opera più nota, Inni alla notte, fu pubblicata nel 1800.

Novalis è estremamente idealista, molto più di Johann Wolfgang von Goethe o Heinrich Heine. Morì giovane, il che lo rende, come Percy Bysshe Shelley e John Keats, una sorta di eroe (o martire). Non scrisse tanto quanto Shelley, ma la sua opera, come quella di Keats o di Arthur Rimbaud, prometteva molto. Per Michael Hamburger, la poesia di Novalis è quasi totalmente idealista.

La filosofia di Novalis, quindi, non è mistica, ma utopica. Ecco perché le sue opere immaginative sono quasi del tutto prive di conflitti. Sono un idillio perpetuo.

È vero che l'opera di Novalis è estremamente idealista e utopica. Ma è anche mistica, perché punta all'invisibile, al non visto e all'ignoto, e mira a raggiungere quel regno estatico. Novalis scrisse:

Il senso della poesia ha molto in comune con quello della mistica. È il senso del particolare, del personale, dello sconosciuto, del misterioso, di ciò che deve essere rivelato, del necessario-accidentale. Rappresenta l'irrappresentabile. Vede l'invisibile, sente l'insensibile, ecc... Il senso della poesia ha una stretta relazione con il senso augurale e religioso, con il senso della profezia in generale.

Glyn Hughes osserva di Novalis: 'L'interesse che sostiene la lettura delle opere di Novalis è il senso di contatto con una mente di intensità visionaria e di impegno totale. Il risultato poetico sta negli scorci momentanei della realtà ideale: quelli che, in altri contesti, dovremmo chiamare epifanie". (61)

Il traduttore di Inni alla notte, il fantasista scozzese George Macdonald (1824-95), annovera tra i suoi amici letterati Lewis Carroll e John Ruskin. Le sue opere più note furono Phantastes (1858), Lilith (1895), Bannerman's Boyhood e i racconti per bambini Curdie: La principessa e il folletto (1872) e La principessa e Curdie (1882). I libri di Macdonald hanno avuto un'influenza significativa su J. R. R. Tolkien e C. S. Lewis.

Illustrato. Con bibliografia e note. 160 pagine. ISBN 9781861713525.

Www.crmoon.com.