Il sublime politico

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Titolo originale:

The Political Sublime

Contenuto del libro:

In Il sublime politico Michael J.

Shapiro formula un'originale politica dell'estetica attraverso l'analisi dell'esperienza del sublime. Allontanandosi dall'analisi kantiana dell'esperienza del sublime come convalida dell'esistenza di un senso comune universale, Shapiro attinge a Deleuze, Lyotard e Ranciere per mostrare come gli eventi e i dilemmi incomprensibili forniscano aperture per nuove formazioni politiche.

Shapiro si avvicina al sublime attraverso una serie di testi artistici e culturali, che vanno dagli scritti di James Baldwin e Ta-Nehisi Coates ai film di Ingmar Bergman e Spike Lee, i cui discorsi sulle crisi sociali e sui disastri naturali suggeriscono modi per incanalare gli effetti dirompenti del sublime nella resistenza all'autorità e nell'iniziativa politica innovativa. Che si tratti della minaccia di annientamento nucleare o delle conseguenze di un terremoto, della violenza del razzismo e del terrorismo o della devastazione dell'industrialismo, l'esperienza del sublime, sostiene Shapiro, consente di ripensare gli eventi in modo da rivelare, ridistribuire e creare condizioni di possibilità per comunità di senso alternative.