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Il russo nero di Vladimir Alexandrov racconta l'incredibile vita di Frederick Bruce Thomas, un afroamericano che si risollevò dalle sfide dell'America post-schiavitù per diventare un uomo d'affari di successo nella Russia pre-rivoluzionaria e a Costantinopoli. Il libro è stato lodato per la meticolosa ricerca, la narrazione coinvolgente e l'avvincente contesto storico, mentre alcune recensioni notano una certa dipendenza da materiale di riempimento a causa della mancanza di documenti personali di Thomas stesso.
Vantaggi:⬤ Ricerca meticolosa con un contesto storico dettagliato.
⬤ Narrazione coinvolgente che fa rivivere la vita di Thomas.
⬤ Offre una visione delle dinamiche culturali e storiche della Russia e della Turchia durante eventi storici significativi.
⬤ Storia stimolante di resilienza e successo contro le avversità.
⬤ Ben scritto, con chiarezza e padronanza della suspense che cattura i lettori.
⬤ Alcuni lettori hanno ritenuto che l'autore abbia utilizzato troppo materiale di riempimento sulla cultura russa e turca, data la limitata documentazione personale di Thomas.
⬤ Alcune recensioni hanno indicato che la narrazione si è affidata a speculazioni a causa della mancanza di diari o testimonianze di prima mano di Thomas stesso.
(basato su 93 recensioni dei lettori)
The Black Russian
Il russo nero è l'incredibile storia vera di Frederick Bruce Thomas, nato nel 1872 da ex schiavi diventati prosperi agricoltori del Mississippi. Dopo che il padre fu brutalmente assassinato, Frederick lasciò il Sud e lavorò come cameriere a Chicago e Brooklyn.
Alla ricerca di una maggiore libertà, si recò a Londra, poi attraversò l'Europa e, scelta decisamente insolita per un americano di colore dell'epoca, andò in Russia. Poiché in quel Paese non esisteva una linea di demarcazione, Frederick si stabilì a Mosca, diventando un ricco e famoso proprietario di teatri e ristoranti di varietà. Quando la Rivoluzione bolscevica lo rovinò, fuggì a stento a Costantinopoli, dove fece un'altra fortuna aprendo celebri locali notturni come Sultano del Jazz.
Tuttavia, il lungo braccio del razzismo americano, la xenofobia della nuova Repubblica turca e la stravaganza di Frederick lo fecero finire nella prigione dei debitori. Morì a Costantinopoli nel 1928.
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Ultima modifica: 2024.11.08 20:28 (GMT)