Il nero visibile

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Titolo originale:

Blackness Visible

Contenuto del libro:

Charles Mills rende visibili nel mondo della filosofia mainstream alcune delle questioni cruciali dell'esperienza nera. La metafora di Ralph Ellison sull'invisibilità dei neri ha una rilevanza particolare per la filosofia, il cui biancore demografico e concettuale è stato a lungo fonte di meraviglia e di lamentele per le minoranze razziali.

Mills sottolinea l'assenza di una narrazione filosofica che teorizzi e descriva nel dettaglio la centralità della razza nella storia recente dell'Occidente, come hanno fatto le femministe per il dominio del genere. L'espansionismo europeo nelle sue varie forme, sostiene Mills, genera un'ontologia sociale della razza che merita attenzione filosofica. Attraverso l'espropriazione, l'insediamento, la schiavitù e il colonialismo, la razza viene all'esistenza come simultaneamente reale e irreale: ontologica senza essere biologica, metafisica senza essere fisica, esistenziale senza essere essenziale, dando forma all'essere senza essere nella forma.

I suoi saggi esplorano le somme contrastanti di una modernità bianca e nera, esaminano l'epistemologia degli standpoint e la metafisica dell'identità razziale, esaminano le relazioni nero-ebraiche e le teorie di cospirazione razziale, mappano il funzionamento di una politica bianco-suprematista e i contorni di una coscienza morale razzista, e analizzano i presupposti della famosa prognosi del 4 luglio di Frederick Douglass sull'inclusione politica dei neri. Insieme dimostrano quale nuovo ed entusiasmante terreno filosofico si possa aprire una volta che la linea del colore nella filosofia occidentale viene resa visibile e affrontata.