Il libro degli sconosciuti: L'uomo della letteratura afroamericana

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Titolo originale:

The Strangers Book: The Human of African American Literature

Contenuto del libro:

The Strangers Book esplora il modo in cui diversi scrittori afroamericani del XIX secolo hanno radicalmente riformulato i termini dell'umanesimo ridefinendo il significato di essere un estraneo.

Rifiutando l'idea che gli esseri umani abbiano facile accesso a una riserva comune di esperienze ed emozioni, hanno contrastato l'idea che una persona possa usare una presunta conoscenza della natura umana per pretendere di comprendere appieno la vita di qualsiasi altra persona. Essi sostengono invece che l'essere estraneo, sconosciuto e inconoscibile, sia una parte essenziale della condizione umana.

Affermare le differenze sconosciute e inconoscibili tra le persone, come individui e come gruppi, poneva le basi per una società etica e democratica in cui tutte le persone potessero trovare un posto. Se tutti sono estranei, allora nessun individuo o classe può rivendicare le caratteristiche che definiscono chi può essere umano nelle arene politiche e pubbliche. Lloyd Pratt si concentra sulla scrittura afroamericana del XIX secolo e su luoghi e pratiche editoriali come il movimento della Colored National Convention e le società letterarie di Nantucket e New Orleans.

Esaminando la scrittura di Frederick Douglass insieme a quella degli uomini liberi francofoni di colore che pubblicarono la prima antologia di poesia afroamericana nel 1845, sostiene che questi autori non erano mai interessati a chiedere la simpatia dei bianchi o il riconoscimento della loro umanità. Al contrario, hanno presentato un imperativo morale per sviluppare pratiche di umanesimo estraneo al fine di creare connessioni personali e politiche basate su differenze reciprocamente riconosciute e sempre in evoluzione.