Punteggio:
Il libro è un'esplorazione completa di un grimorio del XVII secolo, lodato per la ricerca approfondita, il contesto storico e la miscela di materiale occulto. È adatto a chi è interessato al periodo e all'argomento, anche se alcuni lettori notano che potrebbe non soddisfare le aspettative di chi cerca opere inedite.
Vantaggi:Ricerca approfondita e riferimenti incrociati sostanziali, contesto storico approfondito, evidenzia l'evoluzione delle pratiche occulte, adatto sia ai lettori occasionali che agli studenti seri dell'occulto, ben curato con note preziose e prezzo accessibile.
Svantaggi:Può richiedere uno sforzo per navigare a causa dell'abbondanza di materiale, non è ideale per coloro che hanno problemi con il cristianesimo e alcuni lettori hanno trovato una mancanza di materiale inedito rispetto ai grimori esistenti.
(basato su 12 recensioni dei lettori)
The Grimoire of Arthur Gauntlet: A 17th Century London Cunning-man's Book of Charms, Conjurations and Prayers
Il Grimorio di Arthur Gauntlet è un esempio eccezionale di libro di pratica di un furbo londinese del XVII secolo. I furbetti erano praticanti di magia e di erboristeria che si occupavano dei problemi delle loro comunità locali. Il furbetto Arthur Gauntlet risiedeva a Gray's Inn Lane, a Londra, e il suo libro di lavoro personale contiene un'affascinante miscela di rimedi a base di erbe, preghiere, incantesimi magici e biblici, con evocazioni angeliche e cerchi magici mai visti prima, in una miscela eclettica di magia pratica per la salute, la ricchezza, l'amore e la protezione. Questo manoscritto, unico nel suo genere, dimostra sia la natura diversa e spirituale dei libri di pratica di questi astuti, sia la loro enfasi magica sulle Scritture bibliche, in particolare sui Salmi, e la loro opposizione alla stregoneria, riscontrabile negli incantesimi e nelle evocazioni.
Arthur Gauntlet lavorò con una skryer donna di nome Sarah Skelhorn e attinse a numerose fonti precedenti per il suo mestiere, tra cui l'Arbatel, l'Heptameron, Folger Vb. 26, The Discoverie of Witchcraft, il Book of Gold, gli scritti del mago tedesco Cornelius Agrippa, dell'astrologo William Bacon e dell'astrologo di corte della regina Elisabetta I, John Dee, oltre che di altri astuti londinesi.
Nella sua introduzione, l'autore fornisce nuovi spunti di riflessione sul mondo nascosto della Londra magica del XVII secolo, esplorando la rete di connessioni tra astrologi, astuti e maghi, drammaturghi, autori e figure ecclesiastiche. Queste connessioni sono evidenziate anche dalla provenienza del manoscritto, che viene fatto passare da Arthur Gauntlet attraverso le mani di notevoli maghi angeli come Elias Ashmole (fondatore del primo museo pubblico del mondo, l'Ashmolean di Oxford), il barone Somers (il Lord Cancelliere), Sir Joseph Jekyll (Master of the Rolls) e Sir Hans Sloane (fondatore del British Museum), così come l'astrologo John Humphreys e la donna astuta Ann Savadge.
Si tratta di un'opera unica nel suo genere, che richiama l'attenzione sul posto spesso trascurato delle donne nella magia del XVII secolo, sia come praticanti (come skryer e astuzie), sia come clienti. Sottolinea inoltre il ruolo vitale e influente svolto dalle donne e dagli uomini astuti nel sintetizzare e trasmettere le tradizioni magiche della Gran Bretagna medievale nei secoli successivi, nonché la loro disponibilità a evocare un'ampia gamma di creature spirituali per ottenere risultati per i loro clienti, compresi angeli, demoni, fate e morti.
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Ultima modifica: 2024.11.08 20:28 (GMT)