Il grande libro di Troia

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Titolo originale:

The Big Bumper Book of Troy

Contenuto del libro:

La parola nordica che indica la città natale, "toon", oscilla tra il significato di "melodia" e "cartone animato". Nel grande libro di Bill Herbert, il toon del titolo è Troy: la prima casa perduta. Esiliato in un faro sul fiume Tyne, l'astuto maestro scozzese ha scritto un libro innamorato delle cose perdute e difficili. A volte riflessivo, a volte sovversivo e malizioso, registra o inveisce contro lo spostamento e il reinsediamento, lamentando la scomparsa di parenti, città, mobili e di qualche lemure.

Sempre connesso allo zeitgeist della poesia, Herbert ha fatto rivivere una mania editoriale medievale: il Troybook. Uno scavo minuzioso di vecchi fumetti stabilisce che la sede originale di Troytoon è Dundee. O Madrid. O forse San Pietroburgo. La ricerca di tracce di Troia porta a Donegal, Creta e, al centro del suo grande tour, un vivido diario in versi ambientato nella Mosca post-perestroika. Spolverate la vostra fronte più alta e allacciate le cinture di sicurezza: stiamo volando in economia verso Bisanzio.

The Big Bumper Book of Troy è guidato da improvvisi cambi di registro: dall'inglese allo scozzese, dal verso libero alla strofa antica, dalla pagina alla performance, dalla narrazione alla lirica. Tutto è diventato un dialetto, eppure - prendendo sfacciatamente in prestito il termine del compositore russo Schnittke - Herbert mira a un'unità polistilistica irrispettosa. È la sua ribellione più eterodossa contro la dittatura dell'esile volume. Un tripudio di umorismo colorato, una rivoluzione del gusto poetico.