Il gioco e il sublime virtuale: Retorica, stupore, paura e morte nei videogiochi contemporanei

Titolo originale:

Gaming and the Virtual Sublime: Rhetoric, Awe, Fear, and Death in Contemporary Video Games

Contenuto del libro:

È possibile vivere un'esperienza trasformativa dopo essere caduti per un errore di programmazione nell'ultimo titolo tripla A? Guardare un vasto panorama virtuale di montagne ondulate e mari tumultuosi vi avvicina al sublime? Nel tentativo di rispondere a questo tipo di domande, Gaming and the Virtual Sublime considera il "sublime virtuale" come uno strumento concettuale per comprendere il nostro impegno affettivo con l'intrattenimento interattivo contemporaneo.

Attraverso un esame dettagliato della storia del sublime, dal puzzle di pseudo-Longino sul sublime nella retorica, attraverso l'ossessione settecentesca per la bellezza e il terrore, passando per il sublime matematico e dinamico kantiano, fino all'"evento impresentabile" di Lyotard e al lavoro di Deleuze sul caos e sul ritmo, questo libro mette alla prova queste diverse componenti in un'esplorazione di ampio respiro di come i videogiochi - in quanto spazi virtuali di affetti - possano rimodellare le nostre opportunità di esperienza del sublime. Utilizzando playthrough, diari degli sviluppatori, discussioni sui forum e recensioni contemporanee, e giochi che vanno dallo strazio di That Dragon: Cancer fino all'orrore corporeo di Outlast (con un pizzico di Tetris in mezzo) sono discussi in termini di esperienza di gioco, progettazione e co-creazione con i giocatori, con un'attenzione specifica alla retorica e alla narrazione, allo stupore, alla paura e al terrore, alla morte e alla noia.

Scritto in uno stile accattivante e accessibile, questo libro è una lettura obbligata per filosofi, studiosi e per chi è interessato ai giochi e alla cultura popolare in generale.