Il cugino K

Titolo originale:

Cousin K

Contenuto del libro:

"Tale era la battaglia che infuriava tra me e il cugino K: il bene fatto male; il male fatto bene". È questa la logica contorta del bene e del male, del giusto e dell'ingiusto, che si intreccia in questa novella di una delle voci più potenti che siano emerse dal Nord Africa nel nostro tempo.

Con il padre brutalmente ucciso come traditore durante la guerra di liberazione nazionale e il fratello maggiore ufficiale dell'esercito lontano, il giovane narratore vive in solitudine con la madre, che lo disprezza. Si rivolge al giovane cugino in cerca di affetto, solo per essere deriso e umiliato così profondamente che il suo amore si intreccia irrimediabilmente con l'odio. Il destino mette sulla strada del narratore una giovane donna che egli salva da un attacco violento, e il risveglio delle sue passioni confuse procede verso una terribile vendetta.

Nelle tormentate riflessioni di questo narratore senza nome, sullo sfondo di un mondo indifferente, Yasmina Khadra scandaglia i misteri dei desideri di un cuore paralizzato. Yasmina Khadra è lo pseudonimo femminile adottato da Mohammed Moulessehoul per evitare la censura militare.

Moulessehoul è nato nel Sahara algerino nel 1955 e in passato è stato ufficiale dell'esercito algerino. La sua recente trilogia narrativa sulla realtà mediorientale - Le rondini di Kabul, L'attacco e Le sirene di Baghdad - è stata ampiamente acclamata e tradotta. Moulessehoul si è ritirato dall'esercito e vive in Francia.

Donald Nicholson-Smith e Alyson Waters sono entrambi traduttori esperti. Questa è la loro prima traduzione insieme.