I colori della mente

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Titolo originale:

Colors of the Mind

Contenuto del libro:

Angus Fletcher è uno dei nostri migliori teorici delle arti, l'erede di I. A.

Richards, Erich Auerbach, Northrop Frye. Questo, il suo libro più grande dopo l'innovativo Allegoria del 1964, mira ad aprire un altro campo di studio: come il pensiero - l'atto, l'esperienza del pensare - viene rappresentato in letteratura. Riconoscendo che il campo della filosofia formale è solo una dimostrazione degli usi del pensiero, Fletcher cerca i modi in cui altri linguaggi (e le loro forme di inquadramento) servono allo scopo di certe attività di pensiero.

Quali tipi di pensiero accompagnano la scrittura della storia? In che modo la frase gnomica riesce a rappresentare un punto di fede? Le nuove intuizioni che Fletcher ottiene in ogni occasione suggeriscono un'anatomia delle strategie poetiche e narrative per rappresentare il pensiero - i rischi, le complicazioni, le sofferenze, il romanticismo del pensiero. Le risorse di Fletcher sono ampie e il suo passo è sicuro.

Il lettore assaggia la sua visione penetrante del Satana di Milton, il pensatore originale, che lascia in eredità all'umanità il dolore del pensiero; il "pensiero verde in un'ombra verde" di Marvell, misteriosamente ossessionante; l'Antico Testamento ed Erodoto, Vico e Coleridge; Crane, Calvino e Stevens. Fletcher spazia tra le vette della letteratura, della poesia, della musica e del cinema, senza mai perdere di vista la sua linea d'indagine centrale.

Include commenti sul ruolo essenziale del pensiero non chiaro, vago e persino irrazionale, per suggerire che le idee spesso prendono vita come pensieri solo in un processo di notevole sofferenza. Alla fine ci regala la letteratura: non il contenuto del pensiero, ma la sua forma, i suoi colori sfuggenti assunti dalla mente e rappresentati nell'arte.