Humbug! La politica della critica d'arte nella Penny Press di New York City

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Titolo originale:

Humbug!: The Politics of Art Criticism in New York City's Penny Press

Contenuto del libro:

Prima della guerra civile, a New York fiorirono circa 300 quotidiani e settimanali. La maggior parte di questi giornali, anche quelli che proclamavano l'indipendenza dai partiti, erano motivati da convinzioni politiche e spesso da conflitti locali. I loro redattori e scrittori lottavano per ottenere cariche governative e influenza. Le lotte politiche e le relative manovre dominavano la stampa popolare, e queste agende politiche ed economiche portavano a loro volta allo sfruttamento dell'arte e delle mostre d'arte. Humbug ripercorre le relazioni, le animosità di classe, i pregiudizi di genere e le proiezioni razziali che hanno guidato i termini della critica d'arte, dalla nascita della penny press alla Guerra Civile.

I giornali economici "penny" apparsi negli anni Trenta del XIX secolo si affidavano alla pubblicità per sopravvivere. Storie sensazionali, satira e notizie dell'ultima ora erano la chiave per vendere i giornali per strada. La copertura dei politici locali, dei mercati, della criminalità e delle personalità, compresi gli artisti e le mostre d'arte, divenne la linfa vitale dei penny papers. Questi giornali a basso costo, pur facendo indubbiamente parte dell'economia capitalistica in espansione del periodo, offrivano a socialisti, operai, bohémien e utopisti un forum in cui proporre nuovi modelli per l'arte e la società americana e demolire quelli esistenti.

Sostenendo che la politica della stampa antebellica ha influenzato il significato dell'arte americana in modi che sono rimasti misconosciuti, Humbug ripercorre i cambiamenti politici e retorici di questa critica. L'autrice Wendy Katz dimostra come la spinta della penny press verso una società più egualitaria abbia influenzato il gusto e i valori che hanno dato forma all'arte, e come la politica della critica d'arte sia cambiata sotto la pressione di nativisti, abolizionisti ed espansionisti. I capitoli esplorano il New York Herald di James Gordon Bennett e il suo attacco ai monopoli aristocratici sull'arte; l'attacco della penny press all'American Art-Union, un'influente società il cui consiglio di amministrazione acquistava opere d'arte da artisti viventi, le esponeva in una galleria gratuita e poi le distribuiva in una lotteria annuale da cinque dollari; l'esposizione del commercio fraudolento di opere di antichi maestri; e gli sforzi di socialisti, liberi pensatori e bohémien per rifiutare l'autorità del passato.