Gone: Gli ultimi giorni del New Yorker

Punteggio:   (3,3 su 5)

Gone: Gli ultimi giorni del New Yorker (Renata Adler)

Recensioni dei lettori

Riepilogo:

Il libro di Renata Adler, pur mettendo in mostra il suo stile di scrittura intelligente, ha ricevuto recensioni contrastanti da parte dei lettori. Alcuni apprezzano la sua prosa vivace e la sua visione del mondo letterario, mentre molti la criticano per la mancanza di contenuti avvincenti, le inesattezze dei fatti e la scrittura troppo complessa. Il libro sembra fatto su misura per un pubblico specifico che ha familiarità con il New Yorker, ma alcuni lettori lo trovano fuori luogo e autoindulgente.

Vantaggi:

Stile di scrittura intelligente e incisivo.
Narrazione coinvolgente che cattura la vita in modo vibrante.
Offre uno sguardo da insider sul New Yorker e sulla sua politica letteraria.
Si rivolge ai lettori affezionati del New Yorker con riferimenti familiari.

Svantaggi:

Mancanza di contenuti avvincenti; percepito come autoindulgente.
Numerose imprecisioni fattuali e tempistiche confuse.
Stile di scrittura eccessivamente complesso e contorto che può risultare frustrante.
Si impegna a fare nomi e cognomi senza un contesto significativo, il che porta a un'esperienza di lettura disarticolata.

(basato su 18 recensioni dei lettori)

Titolo originale:

Gone: The Last Days of the New Yorker

Contenuto del libro:

Da una giornalista leggendaria e scrittrice di punta del New Yorker - una delle istituzioni più venerate dell'editoria - uno sguardo da insider sugli anni tumultuosi ma gloriosi della rivista sotto la direzione dell'enigmatico William Shawn.

Renata Adler andò a lavorare al New Yorker nel 1963 ed entrò subito a far parte della cerchia di persone vicine al direttore William Shawn, un uomo così misterioso che due biografie su di lui non sembrano riguardare la stessa persona. Ora la Adler, lei stessa una forza letteraria senza pari, offre la sua brillante visione dell'uomo e del mito del New Yorker, confutando le recenti memorie di Lillian Ross e Ved Mehta.

Con la sua prosa lucida, l'occhio meticoloso per i dettagli e l'amore genuino per il New Yorker, Adler ricrea trent'anni della sua storia e ritrae Shawn come un uomo dal robusto buon senso, dall'industria sorprendente e dal genio editoriale, che ha nutrito innumerevoli talenti (ed ego) importanti per produrre una rivista che era - e rimane - unica. Il suo cast, tutto coinvolto in amicizie, faide e relazioni amorose leggendarie, comprende Edmund Wilson, S. N. Behrman, Brendan Gill, Calvin Trillin, Dwight MacDonald, Donald Barthelme, Hannah Arendt, Pauline Kael, S. I. Newhouse, Robert Gottlieb, Tina Brown e praticamente tutti i personaggi di spicco del New Yorker e dintorni.

Al di là degli affascinanti aneddoti letterari, tuttavia, quella di Adler è una narrazione sorprendente che segue l'indebolimento della presa di Shawn sulla rivista che amava, i suoi riluttanti tentativi di trovare un successore e il colpo di stato con cui alla fine fu rovesciato. È uno splendido reportage, pieno di drammi reali di dimensioni shakespeariane, che Shawn stesso avrebbe sicuramente amato.

Altre informazioni sul libro:

ISBN:9781451667226
Autore:
Editore:
Rilegatura:Copertina morbida

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Ultima modifica: 2024.11.08 20:28 (GMT)