Giudizi finali: Doveri ed emozioni nei testamenti romani, 200 a.C.-250 d.C.

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Giudizi finali: Doveri ed emozioni nei testamenti romani, 200 a.C.-250 d.C. (Edward Champlin)

Recensioni dei lettori

Riepilogo:

Il libro fornisce un'analisi completa delle pratiche testamentarie nell'antica Roma, apportando contributi significativi al campo della sociologia romana e presentando al contempo alcune aree di critica per quanto riguarda la documentazione e l'utilizzo di dati demografici. Il libro è stato accolto con favore per le sue conclusioni innovative e la sua scrittura coinvolgente, in particolare per le sue intuizioni uniche sulla storia romana legata al testamento.

Vantaggi:

Studio innovativo sui testamenti romani e sulla sociologia.
Raccolta completa di fonti diverse (letterarie, giuridiche, epigrafiche e papirologiche).
Scrittura avvincente con interessanti spunti storici.
Prezioso per ulteriori ricerche nel campo.
Focus applicabile a settori più ampi degli studi romani.

Svantaggi:

Alcune affermazioni non sono sufficientemente documentate.
Affidamento sui dati demografici di Shaw e Saller, che coprono aspetti più ampi della società romana rispetto alle fonti specifiche di Champlin.
Alcuni argomenti, come i lasciti comunali e i monumenti, potrebbero non interessare tutti i lettori.

(basato su 2 recensioni dei lettori)

Titolo originale:

Final Judgments: Duty and Emotion in Roman Wills, 200 B.C.-A.D. 250

Contenuto del libro:

Liberato dagli obblighi familiari e sociali che gravano sui vivi, il testatore romano poteva redigere il suo testamento come un letterale “ultimo giudizio” sulla famiglia, sugli amici e sulla società. I Romani erano affascinati dal contenuto dei testamenti, ritenendo che il testamento fosse uno specchio del vero carattere e delle opinioni del testatore. I testamenti ci offrono una visione unica del mondo del singolo testatore romano. Così come i classicisti, gli storici dell'antichità e gli storici del diritto troveranno qui una miniera di informazioni, anche il lettore generico sarà affascinato dalla vivace narrazione dei testamenti.

Chi erano i testatori e quali erano le loro motivazioni? Perché la famiglia, i parenti, i servi, gli amici e la comunità sono tutti presenti nel testamento e come vengono trattati? Che tipo di vita ultraterrena prevedevano i Romani? Esaminando i testamenti, il libro pone diverse questioni sotto una nuova luce, offrendo nuove interpretazioni o nuovi spunti di riflessione su argomenti diversi come la captatio (ricerca di eredità), la struttura della famiglia romana, la manomissione degli schiavi, la filantropia pubblica, l'aldilà e il rapporto tra suddito e imperatore.

L'argomentazione principale di Champlin è che un “dovere testamentario” fortemente sentito informava e guidava la maggior parte dei Romani, un dovere di ricompensare o punire tutti coloro che erano importanti per loro, un dovere che li portava a scrivere i loro testamenti presto nella vita e a rivederli frequentemente.

Altre informazioni sul libro:

ISBN:9780520071032
Autore:
Editore:
Lingua:inglese
Rilegatura:Copertina rigida
Anno di pubblicazione:1991
Numero di pagine:206

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Ultima modifica: 2024.11.08 20:28 (GMT)