[ G A T E S ]

Punteggio:   (5,0 su 5)

[ G A T E S ] (Sahar Muradi)

Recensioni dei lettori

Riepilogo:

La poesia di Sahar Muradi è apprezzata per il suo linguaggio vibrante, la profondità emotiva e la risonanza culturale. I recensori apprezzano la sua esplorazione del linguaggio e del suo impatto sulla connessione umana, nonché i potenti temi dell'identità, della guerra e della vulnerabilità. Sebbene la poesia evochi immagini forti e riflessioni personali, alcune recensioni implicano un livello di complessità che potrebbe non essere apprezzato da tutti i lettori.

Vantaggi:

Incredibile poesia con una voce magnifica e vulnerabile
esplora profondamente il linguaggio e le connessioni emotive
immagini potenti
forte risonanza culturale
evoca una bellezza ammaliante.

Svantaggi:

Alcuni potrebbero trovare la complessità dei temi impegnativa; la profondità dell'esplorazione potrebbe non risuonare con tutti i lettori.

(basato su 3 recensioni dei lettori)

Contenuto del libro:

Poesia. Gate: soglia, corridoio, barriera. Sahar Muradi si confronta con il potere, la guerra, la malattia e il linguaggio per evocare i passaggi fisici e letterari che accompagnano la perdita individuale e collettiva. In G A T E S ), la perdita della patria incontra la perdita di un padre morente e la perdita di significato in mezzo alla guerra, al razzismo e al degrado ambientale. Le poesie di Muradi, cariche e profondamente trasformative, interrogano il collasso dello spazio contemporaneo, dove vicino e lontano, privato e globale non sono più distinti. Negli spazi a volte ellittici, a volte in rapida evoluzione, abitati da queste sedici poesie, i linguaggi della politica e dell'intimità sono in costante tensione, così che la violenza globale dell'Afghanistan occupato non può essere separata dalla violenza intima della morte di una persona cara. Gli oratori di Muradi ci chiamano da un mondo di oppressioni strettamente intrecciate per chiederci come il linguaggio possa essere una funzione di (in)giustizia, come una vita sia valutata e come la poesia, come un cancello, possa funzionare come passaggio da dolore a dolore, da promessa a promessa, da verità a verità.

Queste poesie cariche ed ellittiche fanno spazio all'ignoto e all'inconoscibile, anche se evocano vividamente il corpo tangibile del mondo. Ricche di scorci improvvisi di violenza e bellezza, le poesie di Sahar Muradi ci rifiutano il conforto o la chiusura. Ci offrono solo ciò che è, eppure, paradossalmente, ci perseguitano con la sensazione di trovarci su un terreno sacro. --Joan Larkin.

Leggendo le poesie di Sahar Muradi, riccamente stratificate e silenziosamente trasformative, ho l'impressione che ciò che c'è sia tutto ciò che deve esserci, che la poesia non dipenda da nulla al di fuori delle varie forme che assume, e che le complesse condizioni di vita e gli spazi di sentimento siano in una danza costante con la certezza e il dubbio in ogni punto, sempre in movimento. In G A T E S ) è all'opera una voce libera, invitante e ironicamente anticonvenzionale, capace di compiere le svolte necessariamente enigmatiche che la scala richiede quando si devono colmare distanze conosciute e sentite a più livelli. Queste poesie animano e cercano attraverso molteplici centri vissuti che sono reali e immaginati simultaneamente, sempre aperti e sempre irriducibili. --Anselm Berrigan.

Se aprite G A T E S ) di Sahar Muradi e seguite ogni riga tra entrate e uscite, passando per "centri congressi ed esposizioni / e festival che iniziano al tramonto", sarete testimoni dei ricordi della poetessa come piccole esplosioni di intimità che devastano con la loro precisione e candore. Su immagini di ruote panoramiche e "preghiere sul ciglio della strada", la poetessa "si inginocchia e stende il suo picnic" di meraviglia. Sahar Muradi dà un senso ai frammenti della memoria, agli edifici distrutti di Kabul, Mazar e Panjsher, all'innocenza dell'infanzia bucata dal viaggio, alla malattia del padre, alla perdita della lingua e alla politica di una guerra non invitata. Muradi vi chiama, vi chiede come avete fatto a "creare nazioni più povere con la speranza di liberarne altre". Gli architetti di ciò che resta". In effetti, l'atto politico della poesia in questa feroce raccolta è una bellezza dolorosa che non distoglie lo sguardo mentre ricostruisce l'umano partendo dal cuore. --Rajiv Mohabir.

Altre informazioni sul libro:

ISBN:9781625579843
Autore:
Editore:
Lingua:inglese
Rilegatura:Copertina morbida

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Ultima modifica: 2024.11.08 20:28 (GMT)